A Milano c’è un nuovo museo: la Fondazione Rovati tra arte moderna ed etrusca

In un palazzo storico del centro ha da poco inaugurato uno spazio espositivo davvero prezioso e sorprendente. Fino al 30 settembre l’ingresso è gratuito.

È sempre una buona notizia quando inaugura un nuovo spazio culturale in città. E questo è splendido: si tratta della Fondazione Luigi Rovati che accoglierà gli appassionati di arte antica, moderna e contemporanea in spazi sontuosi nel centro di Milano, in un palazzo restaurato magistralmente. Nessun aggettivo è scritto a caso: visitatelo e ve ne innamorerete. Fino al 30 settembre l’ingresso è libero, su prenotazione, correte!

Fondazione Rovati: il palazzo delle meraviglie

Epoche artistiche ben distinte, agli antipodi. Due piani distanti. Due allestimenti completamente diversi. Forse è proprio questo il bello di questo luogo. Non sembra il classico museo. È qualcosa di nuovo. Racchiude molti mondi. Soprattutto per quanto riguarda gli allestimenti.
Ma cosa troverete visitandolo? Innanzitutto un palazzo storico milanese che, pensate un po’, ora sta nella zona “bene” della città ma un tempo era piuttosto malfamata e mal frequentata e, dopo un recupero mirabile, non ha perso il suo fascino (per esempio nella facciata all’entrata fanno bella mostra di sé 4 omenoni) ma anzi ha guadagnato esclusività. I piani espositivi sono di fatto 2: al Piano nobile, così è chiamato il primo piano, verrete inondati di luce e colore tra boiserie alle porte dorate, pavimenti e camini in marmo, alte specchiere settecentesche. Qui infatti è stato mantenuto lo sfarzo originale che ben si accosta alle collezioni esposte, sia di arte etrusca che ai pezzi, preziosi, di artisti moderni. Luigi Rovati, a cui si deve questa magnifica collezione (sono oltre 200 solo i pezzi etruschi), era un medico, ricercato e imprenditore farmaceutico e un collezionista che riteneva di poter regalare benessere attraverso la formazione e l’istruzione culturale. Illuminato.

Fondazione Rovati Milano
Sala Warhol © Giovanni de Sandre per Fondazione Luigi Rovati

Sembra un salto temporale invece quello che si vive visitando l’Ipogeo: l’atmosfera che troverete è definibile come un mix tra quella di una grotta (anche perché il materiale utilizzato è la pietra) e di un futuro avveniristico fatto di fasci di luci. Sarà emozionante muoversi tra ambienti a cupole dove trovano posto teche triangolari in cristallo che espongono i grandi vasi, gli ex voto, le antefisse, i piccoli bronzi etruschi accanto a opere contemporanee di William Kentridge, Lucio Fontana e Arturo Martini. Sicuramente lo stupore è una delle sensazioni che suscita una visita in questi spazi. Senza per questo dare meno valore alle opere vere e proprie esposte: meravigliosa ad esempio l’antica testa di Acheloo del VI-V secolo e la moderna di Medusa a opera di Martini.

Un museo “verde” e sostenibile

La Fondazione Rovati può essere anche un luogo di incontro: infatti oltre allo shop, c’è un ristorante gastronomico all’ultimo piano e un delizioso caffè-bistrot che si affaccia nel piccolo giardino dove troverete il padiglione espositivo che sarà sede di piccole mostre. Affacciandovi in quest’area verde, vi sentirete per un attimo in Inghilterra nella campagna britannica. Qui, grazie al progetto di recupero del giardino, oggetto di tutela paesaggistica, sono state preservate le specie arboree esistenti storiche in armonia con nuovi innesti plantari e vegetativi identitari del paesaggio dei giardini milanesi ad opera del Piermarini. Il Padiglione invece, che originariamente era una serra e un ricovero per gli arredi del giardino, è stato interamente ristrutturato e riconvertito in spazio espositivo e al momento vi è raccontata la storia di questo storico palazzo.

In tutta la progettazione grande attenzione è data al tema della sostenibilità ambientale ed energetica, sia in termini impiantistici che nella scelta dei materiali: l’edificio risponde ai parametri della certificazione mediante protocollo Leed, un programma di certificazione volontario che può essere applicato a qualsiasi tipo di edificio e concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione. Il sistema si basa sull’attribuzione di crediti per ciascun requisito, quali il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. La somma dei crediti costituisce i 4 livelli di certificazione: base, oro, argento, platino.

 

 

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