Il Partito di Azione e Solidarietà (PAS) ha vinto di nuovo le elezioni in Moldavia, doppiando i consensi dell’alleanza filorussa.
Il Partito di Azione e Solidarietà (PAS), di orientamento europeista, ha vinto le elezioni parlamentari della Moldavia del 28 settembre. Il consenso si è aggirato intorno al 50 per cento, circa il doppio di quanto ha ottenuto il Blocco Patriottico, un’alleanza di partiti di orientamento filorusso.
La chiamata alle urne era un importante test per il paese, che dal 2021 è governato proprio dal Partito di Azione e Solidarietà (PAS), di cui fa parte anche la presidente Maia Sandu, in carica dal 2020 e rieletta lo scorso novembre. Negli ultimi tempi sembrava che il partito avesse perso consenso in un contesto di influenza russa crescente, ma i risultati delle elezioni parlamentari confermano la forza del vento europeista.
Come un referendum
Le elezioni parlamentari in Moldavia del 28 settembre erano considerate cruciali. Da ormai cinque anni il paese è guidato dal Partito di Azione e Solidarietà (PAS). Nel 2020 le elezioni presidenziali sono state vinte dalla sua leader Maia Sandu, che poi è stata riconfermata nel novembre 2024. Stesso discorso per le elezioni parlamentare del 2021, in cui il partito ha ottenuto la maggioranza è ha potuto formare un governo.
In questi anni il paese, abitato da circa 2,4 milioni di persone e con al suo interno l’autoproclamata repubblica filorussa di Transinistria, ha preso profondamente le distanze da Mosca. Da una parte ha ridotto la sua dipendenza dal paese, in particolare nel settore energetico, dall’altra ha denunciato in più occasioni le interferenza russe nei suoi affari interni e l’aggressione militare in Ucraina, anche per timori che il prossimo obiettivo del Cremlino potesse essere proprio la Moldavia.
Le elezioni del 28 settembre si sono quindi trasformate in una sorta di referendum tra la posizione europeista del partito di governo e presidenziale e quella filorussa delle opposizioni, guidate in particolare dall’alleanza Blocco Patriottico. Nel novembre 2024 un referendum simile si era effettivamente già tenuto e riguardava l’inserimento in Costituzione della futura adesione della Moldavia all’Unione europea. In quel caso avevano vinto i sì.
La Moldavia resta europeista
I sondaggi delle ultime settimane avevano certificato il vantaggio del Partito di Azione e Solidarietà (PAS), ma anche la possibilità che non raggiungesse la maggioranza assoluta, perdendo consenso e margine di azione rispetto ai risultati ottenuti nel 2021. Alla fine non è andata così.
Il partito europeista ha ottenuto oltre il 50 per cento dei voti, contro il 24 per cento del Blocco patriottico, che ha focalizzato la sua campagna elettorale sui rischi di una guerra con la Russia in caso di conferma del governo europeista e sull’alto prezzo dell’energia a causa della rottura delle relazioni commerciali con Mosca.
Il partito della presidente Maia Sandu si è aggiudicato più della metà dei 101 seggi parlamentari. Le elezioni sono state turbolente, segnate da attacchi informatici ai sistemi elettorali, allarmi bomba ai seggi, tentativi di alzare la tensione da parte delle opposizioni filorusse e arresti. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, si è congratulata con la Moldavia dopo i risultati delle elezioni, sottolineando che le porte per il paese nell’Unione europea “sono aperte”.
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