È morto George, l’ultima lumaca della sua specie

La chiocciola hawaiana Achatinella apexfulva è la prima specie ufficialmente estinta nel 2019.

Lo scorso 1 gennaio, nel suo terrario in un’aula dell’Università delle Hawaii, a Manoa, George è morto e con lui è scomparsa per sempre dal pianeta un’intera specie. George, arrivato alla veneranda età di quattordici anni, era un mollusco arboricolo hawaiiano, ultimo rappresentante della specie di chiocciola Achatinella apexfulva. Non si può dire che l’Achatinella apexfulva fosse una specie carismatica, se George fosse stato, ad esempio, l’ultimo esemplare di una sottospecie di tigre o di elefante la notizia ci avrebbe indubbiamente colpito di più. Eppure anche la scomparsa di questa chiocciola, frutto di un lungo processo evolutivo, lascia un vuoto incolmabile, privando l’ecosistema delle sue peculiari funzioni ecologiche.

 

La prima (ma non ultima) estinzione del 2019

Quella dell’Achatinella apexfulva è la prima estinzione registrata nel 2019 e si inscrive in un contesto più ampio e allarmante, definito da molti biologi la sesta estinzione di massa della storia del pianeta. La causa scatenante di questo processo è l’uomo, responsabile del più alto tasso di estinzione di cui si abbia notizia (staremmo perdendo all’incirca una specie ogni venti minuti, secondo il biologo statunitense Edward Osborne Wilson).

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L’estinzione di questa specie era naturalmente solo questione di tempo, poiché i ricercatori non ne hanno rinvenuto esemplari in natura da oltre venti anni. Gli ultimi individui di Achatinella apexfulva vennero trovati nel 1997 e prelevati con l’obiettivo di creare una popolazione in cattività da reintrodurre in futuro in natura. Il progetto, però, non andò a buon fine e delle lumache nate in cattività solo una sopravvisse, George, che deve il suo nome ad un altro animale che ha condiviso l’amaro destino di essere l’ultimo rappresentante vivente della propria specie, Lonesome George, tartaruga gigante dell’isola di La Pinta (Chelonoidis abingdonii), deceduta nel 2012.

Partulina mighelsiana
Le chiocciole delle Hawaii costituivano un tempo una parte significativa della fauna terrestre delle isole © David Sischo/Hawaii Department of land and natural resources

La scomparsa delle lumache

La scomparsa di questa specie di mollusco segue l’analoga estinzione di molte altre specie di lumache di terra delle Hawaii negli ultimi decenni. Queste isole un tempo ospitavano circa 750 specie di lumache terrestri, oggi ne sopravvivrebbe appena il 10 per cento. La scomparsa di questi invertebrati, un tempo così numerosi nelle foreste hawaiane, rischia di compromettere l’equilibrio ecosistemico delle foreste. Le lumache svolgono infatti precise funzioni utili all’intero sistema forestale, decomponendo le foglie e nutrendosi di alghe e funghi riducendone il numero. Questi delicati animali sono minacciati dalla perdita di habitat, causato dall’introduzione di maiali, capre e cervi che degradano la vegetazione, dai cambiamenti climatici e dall’introduzione di specie alloctone, in particolare i ratti e la lumaca lupo (Euglandina rosea), deliberatamente introdotta per debellare le chiocciole africane giganti, ma che ha invece decimato le chiocciole endemiche.

Maiale che grufola in un prato
Il declino delle lumache hawaiane è stato causato soprattutto dall’introduzione di specie aliene, sia domestiche, come maiali e capre, che selvatiche, come altri molluschi © Ingimage

L’ultimo canto delle lumache

Nella cultura tradizionale hawaiana le chiocciole vengono chiamate “voce della foresta”, poiché si crede siano in grado di cantare durante la notte. “Gli hawaiani non avevano una lingua scritta e hanno trasmesso la loro conoscenza attraverso il canto e la danza – ha spiegato David Sischo, biologo dell’Hawaii Department of land and natural resources, coordinatore dello Snail extinction prevention program. – Le lumache personificavano tale capacità di trasmissione orale tramite il canto, ed è ritenuto un segno di buon auspicio vedere o sentire una lumaca”. Questa credenza rischia però di scomparire per sempre, insieme alle chiocciole delle Hawaii, lasciando un vuoto incolmabile nelle foreste e nella mitologia.

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