
Nel mar Mediterraneo si registra un aumento eccezionale di coralli. Ma crescono anche le specie aliene e diminuisce la posidonia. I dati dell’ultimo monitoraggio di Ispra.
L’animale, colpito da un cancro incurabile, è stato sottoposto a eutanasia. La conservazione di questa rara specie diventa sempre più difficile.
Delle cinque specie di rinoceronte attualmente esistenti il rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis) è quella più antica. Questo strano animale dalla colorazione rossastra e dal pelo ispido, relitto di un mondo ormai sparito, ha fatto la sua comparsa circa venti milioni di anni fa, durante il Miocene. Grazie ad analisi genetiche è stato dimostrato che il rinoceronte di Sumatra è la creatura vivente più vicina all’estinto rinoceronte lanoso. Purtroppo la specie sembra destinata a raggiungere il cugino preistorico nel pantheon degli animali estinti.
È morta infatti Puntung, una femmina di 25 anni che viveva nel santuario del Borneo ed era uno degli ultimi tre rinoceronti di Sumatra rimasti in Malesia. Puntung aveva un cancro incurabile e i veterinari del centro hanno deciso di sottoporla a eutanasia per non prolungare la sua sofferenza. “È stata una delle decisioni più difficili che abbiamo mai dovuto prendere, ma l’eutanasia era diventata l’unica opzione giustificabile – ha spiegato la Borneo Rhino Alliance in un comunicato. – Chemioterapia, radioterapia e intervento chirurgico potevano sembrare possibili ma per noi il suo benessere era l’elemento più importante. Nessuno di questi trattamenti le avrebbe ridato sollievo, anzi le avrebbe causato più dolore per darle al massimo qualche mese in più di vita”.
La vita di Putung è stata una sfida costante alle avversità della vita, da cucciola è infatti sopravvissuta a un tentativo di bracconaggio nel quale perse una zampa. Nonostante ciò è sopravvissuta nelle foreste, scomparendo nella fitta vegetazione della foresta pluviale, restando attaccata alla vita e a un mondo che sembra non appartenere più ai suoi simili, con la cieca determinazione tipica degli animali. I volontari della Borneo Rhino Alliance la ricordano come una “combattiva”.
Con la morte di Putung in Malesia restano solo due rinoceronti di Sumatra, entrambi in cattività, mentre si stima che vivano meno di cento esemplari in Indonesia allo stato selvatico, conferendo a questo animale il triste status di “uno dei mammiferi più rari sul pianeta”. Diversi esemplari sono sparsi negli zoo di tutto il mondo, ma questi animali raramente si riproducono in cattività, finora è stata ottenuta una sola nascita in questo modo. Le femmine appartengono alla categoria dei cosiddetti ovulatori indotti, ovvero non rilasciano un ovulo se non percepiscono la presenza di un maschio idoneo nelle vicinanze.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel mar Mediterraneo si registra un aumento eccezionale di coralli. Ma crescono anche le specie aliene e diminuisce la posidonia. I dati dell’ultimo monitoraggio di Ispra.
Le specie aliene invasive hanno un enorme impatto ecologico, sanitario, economico. Ma esistono delle strategie per tenerle sotto controllo.
Lo ha fatto sapere la Provincia di Trento che ha agggiuno che “da un primo esame esterno della carcassa dell’orsa F36 non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”.
Francesco Barberini è un giovane ornitologo italiano. Ci porta alla scoperta delle foreste di Otonga in Ecuador, un’area che rappresenta un vero patrimonio floro-faunistico per la Terra.
Un’invasione che sta mettendo a rischio l’ecosistema lagunare e le attività ittiche. Tra scarsi monitoraggi e l’invito al consumo umano, si sta perdendo di vista il vero problema: la perdita di biodiversità.
La presenza del lupo in Italia e in Europa è un argomento molto controverso. Un predatore che suscita timore ma che ricopre un ruolo fondamentale per la biodiversità.
Ora i giudici contrari al marco temporal, ovvero il processo di demarcazione per togliere le terre agli indigeni in Brasile, sono 4. Quelli a favore 2. Il 20 settembre si torna al voto.
In preda allo sconforto verrebbe da pensare che la convivenza tra uomini e grandi predatori sia definitivamente fallita. Tuttavia non ci si può né ci si deve arrendere.
Secondo un recente studio, il numero di leontocebi in Brasile ha raggiunto 4.800 individui, dopo aver combattuto con l’estinzione e la febbre gialla.