Diritti, ambiente e conflitti raccontati attraverso la fotografia a Cascina Roma

4 fotografi per un’unica mostra a ingresso libero: Ami Vitale, Nikita Teryoshin, Pablo Ernesto Piovano e Vincent Tremeau. A San Donato la fotografia è sociale.

Cascina Roma si è trasformata già da qualche anno da semplice cascina lombarda dell’Ottocento, in un centro internazionale dedicato alla fotografia, un luogo in cui approfondire la cultura dell’immagine. A due passi da Milano, gratuitamente, è possibile visitare le mostre e vedere gli scatti di fotografi anche di fama mondiale che spesso partecipano a grandi festival. Quella in programma dal 9 aprile al 22 maggio 2022 è intitolata Connessioni: diritti, ambiente, conflitti ed esplora le tematiche ambientali e della conservazione della specie, i diritti dei popoli indigeni all’autodeterminazione, i sogni dei bambini intrappolati in conflitti civili e infine il business degli armamenti. 

4 fotografi, 4 mondi da scoprire a Cascina Roma

La relazione di complicità tra gli esseri umani e animali sono il focus di Ami Vitale: il suo viaggio tra Cina e Kenya mette in luce grandi sfide globali e problematiche locali attraverso gli scatti di una fotografa che si è sempre spesa in prima persona per le cause che racconta. La Vitale infatti non solo sensibilizza il pubblico, ma propone anche soluzioni: sue numerose iniziative di advocacy e raccolta fondi. Per esempio a favore del panda in Cina. L’artista è una delle poche che ha potuto documentare l’incredibile viaggio che ha riportato questi animali nel loro habitat naturale. In Kenya invece ha immortalato gli sforzi delle organizzazioni e comunità locali che si stanno battendo per elefanti e rinoceronti.

Siamo felici di presentare, insieme al Comune di San Donato Milanese, l'apertura della mostra "Connessioni: diritti,…

Posted by Cascina Roma Fotografia on Wednesday, March 30, 2022

Con Pablo Ernesto Piovano andiamo tra la comunità Mapuche in Sudamerica, uno dei più numerosi popoli nativi del mondo, in particolar modo in Argentina e Cile. I Mapuche sono stati prima combattuti dalla Corona spagnola e poi semi sterminati tra il 1860 e il 1885 a seguito di campagne militari dei nascenti stati nazionali. Anche i processi di recupero territoriale iniziati negli anni ’60 sono stati schiacciati dalla violenza e dalla morte. Nonostante tutto, negli ultimi vent’anni diverse comunità hanno iniziato nuovi processi di recupero, che non si limitano solo al territorio, ma anche ai costumi, alla spiritualità, al linguaggio e alla storia portati via dagli eserciti vittoriosi.

Attualmente i Mapuche sono protagonisti di una rivolta senza precedenti: le loro comunità conducono forti difese della “madre terra”, opponendosi a progetti estrattivi di diversi tipi: silvicoltura, estrazione mineraria, idroelettrica, compagnie petrolifere. Visti gli investimenti milionari delle multinazionali, gli stati argentino e cileno hanno iniziato una nuova crociata contro il popolo Mapuche, che include omicidi e una sistematica persecuzione attraverso la giustizia, le forze statali e i media. Le violazioni dei diritti umani sono all’ordine del giorno. Le foto di Piovane testimoniano questa strenua resistenza mapuche.

È stato ideato e voluto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) il progetto di Vincent Tremeau che racconta i sogni delle bambine intrappolate nei conflitti. Recenti dati ci dicono che una persona su 70 è coinvolta in una crisi umanitaria in questo momento. Le più colpite sono bambine e ragazze che a cui viene spesso negato il diritto a ricevere un’istruzione. Con gli scatti in questa  mostra si vuole documentare ciò che viene spesso ignorato: le speranze e i sogni delle ragazze intrappolate nelle crisi.

Quelle ritratte da Tremeau sono tutte di età compresa tra i 6 ei 18 anni e si sono vestite per mostrarci chi vogliono essere quando saranno grandi, usando oggetti di fortuna trovati nelle  loro immediate vicinanze. Il reportage testimonia il ruolo cruciale dell’istruzione per le ragazze nelle crisi umanitarie, per garantire la loro sicurezza e opportunità future.

Cascina Roma Fotografia
Un giorno, io sarò © Vincent Tremeau presented by OCHA

Inedito e sconvolgente infine il lavoro di Nikita Teryoshin che ci guida dietro le quinte del business mondiale della difesa e il back office della guerra, esattamente l’opposto di un campo di battaglia. Qui i cadaveri sono manichini o pixel sugli schermi di enormi simulatori. Bazooka e mitragliatrici sono collegati a schermi piatti e le fasi della guerra vengono inscenate in un ambiente artificiale, davanti a una tribuna piena di ospiti importanti, ministri, capi di stato e mercanti di armi. Oggi che siamo alle prese con la cruda realtà della guerra in Europa, queste fotografie, e il mondo che rappresentano, sono ancora più incredibili.

Le immagini di cui si compone il progetto iniziato nel 2016 e tutt’ora in corso, provengono da 14 esposizioni di settore tra il 2016 e il 2020 in Europa, Africa, Asia, Nord e Sud America. L’obiettivo ultimo di questo progetto è scattare foto in ogni continente al fine di porre l’attenzione sulla dimensione globale di questo business.

La mostra Connessioni: diritti, ambiente, conflitti si svolge a Cascina Roma fotografia in piazza delle arti, 6 a San Donato Milanese (MI)  con questi orari: dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 18:30; sabato dalle  9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18:30; domenica e festivi dalle 10 alle 12:30 e dalle 15 alle 19. Le mostre outdoor si trovano vicino al laghetto Europa di San Donato Milanese, davanti al bar Il Pontile in via I Maggio, 8. L’ingresso è gratuito.

 

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