![L’olio d’oliva riduce il rischio di mortalità per tumore. Lo studio della Fondazione Veronesi](https://cdn.lifegate.it/Zz1wpf_z6tazgjaAgwhJGQWH3E0=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/olio-extravergine-doliva-dieta.jpg, https://cdn.lifegate.it/NWVj3iU0q8NZMkDkWEpnvEwupHs=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/olio-extravergine-doliva-dieta.jpg 2x)
Gli studiosi della piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi-Neuromed hanno osservato che un consumo quotidiano di tre cucchiai di olio d’oliva si associa a un ridotto rischio di mortalità per il cancro.
Il consumo della banana in Europa risale ai tempi di Alessandro Magno. La Musa Paradisiaca è una delle tre principali varietà.
La Musa Paradisiaca è una varietà di banana che cresce in America Centrale ed è abbondantissima nei suoi territori originari – che sono tra il sud est asiatico e la penisola malese. Contiene amido, vitamina C, zuccheri e potassio, ed è più ricca di fibre delle sue consorelle Musa Sapientum e Musa Cavendishii. È inoltre povera di grassi.
Musa Paradisiaca è il nome accettato per l’ibrido tra Musa acuminata e Musa balbisiana. La maggior parte delle banane coltivate e delle piantagioni sono cultivar triploide sia di questo ibrido che di M. acuminata da solo. Linneo originariamente usava il nome M. paradisiaca solo per piantagioni o banane da cucina, ma l’uso moderno include cultivar ibridi utilizzati sia per la cottura sia come banane da dessert. Il nome di Linnaeus per le banane di dessert, Musa sapientum, è dunque sinonimo di Musa paradisiaca.
Nel 300 a.C. la banana viene degustata da Alessandro Magno, e da lui pubblicizzata tra i popoli europei. La tradizione della letteratura popolare del tempo ha addirittura lasciato in eredità un indovinello indu che ha per soggetto un frutto dolce e succulento, dal color del sole. Dall’India, la banana fa il giro del mondo. Si diffonde nelle Indie occidentali, Africa e Canarie. Poi è la volta dell’America del Sud: da qui Tomas de Berlanga, sacerdote spagnolo, la esporta nei Caraibi nel 1516. Da alcuni documenti di navigazione cinquecenteschi si evince che la banana era considerata utile per soddisfare la fame e la sete, nei lunghi viaggi.
A partire da quelle esplorazioni, desiderio di conquista di nuove terre, la banana si coltiva oggi in tutto il mondo. Nelle Hawaii (dove fu portata dalle antiche canoe della Polinesia) è oggi coltivata in aree ambientali protette. E in occidente gode di un ricco mercato: anche chi è attento al peso forma può assaporarne una come pasto unico di prima colazione, essendo certo che è bene indicata anche per le diete.
Lo stato di salute di una banana si capisce dalla colorazione. Un giallo intenso suggerisce l’integrità del frutto. La ricchezza di zuccheri fa di questa musa un utile e gustosissimo ingrediente per torte e crostate. Se si acquista un frutto ancora acerbo, lo si potrà far maturare velocemente in un sacchetto di carta: la maturazione avverrà in poche ore se la banana sarà avvicinata a una mela o a un pomodoro.
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