Nel segreto delle cattedrali gotiche

Arte e architettura parlano nel linguaggio alchemico dei simboli e della geometria sacra: avvicinandosi alle grandi cattedrali gotiche con l’occhio attento si potranno leggere i messaggi ancora attuali di culture passate.

Unicorni, grifoni, leoni, animali fantastici e ruote cosmiche, sono
tutti simboli legati alla sapienza antica che possono essere
ritrovati nelle cattedrali gotiche. Il termine gotico sembra
derivare dal popolo barbaro dei Goti. “Arte gotica” starebbe ad
indicare l’arte “barbara”, selvaggia distruttrice della tradizione
classica. Una spiegazione molto diversa, ci è offerta da
Fulcanelli, nel suo affascinante volume “Il Mistero delle
cattedrali” che stabilisce un collegamento tra gotico e goetico
(ovvero magico). “L’art gotique”, egli dice, “altro non è
che una deformazione ortografica della parola argotique, la cui
omofonia è perfetta….La cattedrale, dunque, è un
capolavoro d’art goth o d’argot” il cui significato sul dizionario
è: “il linguaggio particolare di tutti quegli individui che
sono interessati a scambiarsi le proprie opinioni senza essere
capiti dagli altri che stanno intorno”.

Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra, per
tramandare straordinarie conoscenze che solo poche persone iniziate
a simboli ed a codici particolari, avrebbero potuto comprendere.
Infatti la grandiosità, l’imponenza e tutta una serie di
misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali
gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari
della storia del Cristianesimo, dai Templari al Santo Graal.

Furono costruite improvvisamente in Europa, intorno al 1128
(cattedrale di Sens), proprio dopo il ritorno dei Templari dalla
Terrasanta, con una maestria costruttiva tecnica e architettonica
completamente diversa dalle precedenti chiese romaniche. Hanno in
comune diverse caratteristiche: vennero costruite su luoghi
già considerati sacri al culto della Grande Madre, ritenuto
il culto unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti
di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di correnti
terrestri, ovvero punti in cui l’energia terrestre è molto
forte (grandi allineamenti di megaliti). Hanno pianta a croce
latina: la croce “é il geroglifico alchemico del crogiuolo”
(Fulcanelli), ed è nel crogiuolo che la materia prima
necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere
trasformata in un qualcosa di più elevato.

Sono adornate da un gran numero di statue o bassorilievi
raffiguranti figure altamente simboliche e simboli magici ed
esoterici, che poco hanno a che vedere con la loro funzione di
chiese cristiane ed hanno un particolare orientamento in modo che
il fedele, entrando nell’edificio sacro, cammini verso l’Oriente,
ovvero verso la Palestina, luogo di nascita del Cristianesimo.

Ciascuna cattedrale è dotata di una cripta in cui secondo
alcune tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto
importanti (ad esempio si dice che in una delle cripte di Chartres
sia custodita l’Arca dell’Alleanza, e che quando questa cripta
sarà scoperta la cattedrale crollerà al suolo). Ma le
cripte sono legate ad un altro elemento molto misterioso: le
Vergini Nere, statue o bassorilievi, che raffigurano appunto la
vergine Maria, con la particolarità della carnagione scura.
E’ da sottolineare la relazione tra le statue di Iside, la
divinità egizia corrispondente alla dea greca Gea (“la
Terra”), che venivano custodite nei sotterranei dei templi egizi,
con le Vergini Nere, anch’esse collegate al culto della Terra,
diffuso in tutta l’Europa. La stessa Madonna sarebbe la
cristianizzazione di questa figura troppo radicata nell’immaginario
popolare, da poter essere estirpata del tutto. Per questo, i
costruttori delle cattedrali gotiche, che anche in altri
particolari (ad esempio quello di erigere le cattedrali sui luoghi
sacri alla Grande Madre) si erano dimostrati legati a tale culto,
avrebbero colorato in modo diverso il volto della Vergine
cattolica, affinché coloro che “sapessero” avrebbero
facilmente compreso di chi si trattasse realmente .

Uno dei simboli maggiormente presente nelle cattedrali è il
labirinto che sta ad indicare la via che l’uomo deve percorrere per
conseguire l’iniziazione. Rappresenta anche il cammino di fede:
dall’esterno, seguendo un tortuoso percorso, si arriva al centro.
Il labirinto di Chartres ha un diametro di dodici metri e il
percorso si snoda per duecento metri. I pellegrini dovevano
percorrere in ginocchio il labirinto, sul pavimento del
presbiterio, per andare al loro “centro”.

Gabriella
Artioli

Gruppo Archeodanza

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