Nelson Mandela. Prigioniero per la libertà

Ecco una breve biografia dell’uomo simbolo della lotta all’apartheid, la cui storia personale procede di pari passo con la storia dell’Africa e con un messaggio di speranza per il mondo intero.

Rolihlahla è il vero nome di Nelson Mandela, che nel linguaggio Xhosa significa “porta guai”. E’ nato il 18 luglio 1918,
in un piccolo villaggio, lontano dalle grandi città del suo paese.

 

Suo padre, un capo villaggio decaduto, morì quando aveva 9 anni. Gli venne impartita una rigida educazione britannica e fu prescelto per essere consigliere del re all’età di 16 anni. Partì per visitare le città, per evitare il suo matrimonio concordato e per vivere la sua esistenza.

 

A Johannesburg venne in contatto con la dura realtà di segregazione e di schiavitù della popolazione di colore e si avvicinò alle organizzazioni di protesta giovanile. Nel 1946 ci fu il primo grande sciopero delle miniere, che venne represso dalla polizia e le prime leggi di ghettizzazione, rivolte contro le persone di origine indiana, dal momento che la discriminazione per le popolazioni di colore era, da tempo, un dato di fatto.

 

Con la vittoria del National Party e il conseguente appoggio del Sud Africa alla politica nazista l’apartheid oltre che un dato di fatto diventava ufficiale, le reazioni di protesta coinvolsero tutte le etnie, non senza una certa perplessità da parte di Mandela, che avrebbe preferito condurre una protesta separata.

 

Incominciò una vera e propria rivolta civile che culminò nel 1953 con l’adozione della legge marziale e l’imprigionamento di moltissimi individui, tra cui lo stesso Mandela, per 9 mesi.

 

Nel 1955 l’African National Congress, di cui era vicepresidente e che prospettava un Sud Africa libero e interrazziale, venne dichiarato fuori legge e lui fu arrestato. Dal carcere condusse la sua lotta politica e dopo quasi 5 anni fu riconosciuto non colpevole e liberato.

 

Iniziò a viaggiare per trovare aiuti all’estero e formò una frangia armata della sua organizzazione. Arrestato pe incitamento allo sciopero e espatrio senza passaporto, condannato a 5 anni ne trascorse in carcere 28.

 

La lotta all’apartheid intanto era diventata un impegno mondiale, il presidente sudafricano Botha, venne costretto liberarlo e a sceglierlo come interlocutore per le trattative ma lo osteggiò ancora per molto tempo. Lo smantellamento definitivo, a livello ufficiale, dell’apartheid avvenne dagli incontri tra il successivo presidente P. W. De Clerk e Mandela, che ricevettero il nobel per la pace nel 1993.

 

Mandela è stato in seguito eletto presidente del Sud Africa e al contrario di quello che si potrebbe pensare, il razzismo non è stato ancora sconfitto, ma questa è un’altra storia.

 

Nelson Rolihlahla Mandela

 

  • 18 luglio 1918: nasce a Qunu, vicino a Umtata, Sudafrica.
  • 1944: fonda la Youth League dell’African National Congress. Scelsero 6 leggi, le più inique del regime dell’apartheid, a cui contravvenire volontariamente: decine di migliaia di seguaci.
  • 1962, novembre: arrestato e condannato a 5 anni per aver lasciato illegalmente il SudAfrica e per incitazione allo sciopero. Mentre è in carcere impossibilitato a difendersi, è accusato di sabotaggio: ergastolo.
  • 11 febbraio 1990: liberato.
  • 10 dicembre 1993: Nobel per la Pace.
  • 10 maggio 1994: primo presidente del Sudafrica eletto democraticamente.
  • giugno 1999: si ritira a vita privata.
  • 18 luglio 2008: compie 90 anni
  • 11 giugno 2010: inaugurazione dei mondiali di calcio Fifa in Sudafrica.

 

Al processo di Rivònia, primo giorno di 27 anni di prigionia, ha detto “Ho combattuto contro la dominazione bianca, ho combattuto contro la dominazione nera. Ho accarezzato l’idea di una società in cui le persone vivono insieme, in armonia, con eguali opportunità. Per questo ideale spero di vivere. Per questo ideale sono pronto a morire”

 

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