
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
L’annuale censimento in Florida ha evidenziato un aumento della popolazione di lamantini, passata da 4.831 a 6.063 individui.
Nelle calde acque della Florida nuotano delle strane creature che hanno dato vita a numerose leggende sulle sirene. Sono soprannominate “mucche di mare” per la loro mole e l’alimentazione erbivora, ricordano i delfini e le balene ma in realtà sono lontani parenti degli elefanti. Parliamo del lamantino delle Indie Occidentali (Trichechus manatus), una delle tre specie di lamantino esistenti al mondo.
Basta osservare uno di questi buffi animali per farsi venire il buonumore, sono così paffuti e bonari che è difficile non innamorarsene a prima vista. L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) ha classificato questa specie come “vulnerabile”, secondo il censimento del 2014 la popolazione di lamantini della Florida contava 4.831 individui. Il nuovo conteggio, appena effettuato, ha invece rivelato la presenza di un numero record di lamantini, ben 6.063.
Il dato è stato reso noto dai funzionari della fauna selvatica dello stato. “L’elevato numero di animali censiti dimostra che i nostri sforzi di conservazione a lungo termine stanno dando i loro frutti”, ha dichiarato Richard Corbett, presidente della Florida Fish and Wildlife Conservation Commission.
Il numero record di lamantini avvistati in realtà si spiega anche con il bel tempo che ha caratterizzato la stato e che ha portato i mammiferi marini a crogiolarsi in superficie, facilitando quindi il censimento che viene effettuato via aereo a seconda del tempo. Un team di venti ricercatori appartenenti a undici organizzazioni ha contato 3.333 lamantini sulla costa orientale della Florida e 2.730 sulla costa occidentale.
La Us Fish and Wildlife Service sta valutando se l’aumento della popolazione può essere sufficiente per riclassificare la specie come “minacciata” anziché “vulnerabile”. La popolazione di lamantino della Florida è cresciuta, passando dalle poche centinaia di individui degli anni Sessanta agli attuali 6.063, però gli animali sono ancora minacciati, soprattutto dalle accidentali collisioni con barche a motore in acque sempre più affollate, dalle reti da pesca, dalle ondate di freddo e dall’inquinamento delle acque.
Le notizie sono buone ma gli sforzi vanno intensificati per permettere a questi pacifici animali di continuare a brucare indisturbati nelle acque costiere della Florida anziché diventare creature mitiche, come le sirene.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
A23a, l’iceberg più grande del mondo, si è fermato a 80 km dalla Georgia del Sud, dove ha iniziato a disgregarsi.