Nella mattinata del 25 luglio gli attivisti di Ultima Generazione si sono introdotti nell’aeroporto di Francoforte, rimasto bloccato per alcune ore.
Ocean memories, un concerto con strumenti di ghiaccio per salvare l’Artico
Si chiama Ocean memories. È il brano realizzato e suonato con strumenti di ghiaccio da un gruppo di musicisti che si sono esibiti a temperature polari insieme a Greenpeace per salvare l’oceano Artico.
Si chiama Ocean memories ed è una composizione per violoncello, carillon, percussioni e clacson. Tutti strumenti che hanno una curiosa caratteristica in comune: sono tutti fatti rigorosamente di ghiaccio scolpito. Il brano, scritto appositamente per l’organizzazione ambientalista Greenpeace, è stato suonato e registrato dal vivo lo scorso 2 maggio al polo Nord, con temperature inferiori ai -12 gradi centigradi. Il video pubblicato dall’associazione ambientalista è un messaggio in musica sulla necessità di proteggere almeno il 30 per cento dei nostri oceani a livello globale entro il 2030.
C’è bisogno di un trattato internazionale sugli oceani
Come spiega Halvard Raavand, della campagna oceani di Greenpeace Nordic, “accendendo i riflettori sull’oceano Artico e sulla perdita di ghiaccio, vogliamo sottolineare l’immediata necessità di santuari oceanici non solo per il polo Nord, ma per l’intero Pianeta”.
Greenpeace ricorda che “i governi si accingono a negoziare presso le Nazioni Unite un trattato internazionale sugli oceani che potrebbe aprire la strada alla creazione di una rete di santuari oceanici. Un’opportunità unica per i governi per lavorare insieme e puntare ad avere oceani sani, ovvero i nostri migliori alleati contro il clima che cambia. La scienza è chiara, i nostri oceani sono in crisi. E tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la volontà politica di proteggerli”.
Quest’anno l’Artico sta facendo registrare una perdita di ghiacci da record e nello scorso aprile la temperatura media è stata di 8 gradi sopra la norma, sempre secondo l’ong. Per denunciare le numerose minacce che affliggono i mari e lanciare la propria campagna per un trattato internazionale sugli oceani che copra tutti i mari al di fuori delle acque nazionali, Greenpeace ha lanciato la campagna Proteggi gli oceani e fatto partire dall’Artico la sua spedizione più ambiziosa di sempre: un viaggio da polo a polo, della durata di circa un anno.
We can do this! Add your name to #ProtectTheOceans >> https://t.co/QD0liLeaET pic.twitter.com/hunxlevxrh
— Greenpeace (@Greenpeace) 14 maggio 2019
In questa prima tappa, due navi di Greenpeace – la Esperanza e la Arctic Sunrise – si sono mosse fino al limite settentrionale dei ghiacci, per far luce sulle enormi minacce rappresentate dall’emergenza climatica, dalla pesca eccessiva e dall’inquinamento da plastica nell’oceano Artico.
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