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Centinaia di migliaia di abitanti del Pianeta festeggeranno San Valentino in piazza, per la campagna One billion rising contro la violenza sulle donne.
La prima edizione di One billion rising, nel 2013, si è rivelata un’assoluta novità: l’intenzione era coinvolgere la maggior parte degli Stati del mondo in una rivoluzione fatta di danza e musica, di arte, teatro e soprattutto gioia per dire basta alla violenza sulle donne, basta ai femminicidi, alle vessazioni, ai maltrattamenti fisici e psicologici e garantire al genere femminile la dignità che merita. Il tema di quest’anno è appunto la rivoluzione contro ogni forma di violenza.
La campagna, che raccoglie adesioni in quasi duecento Paesi, è stata ideata dalla scrittrice statunitense Eve Ensler, fondatrice del movimento V-Day e autrice de I monologhi della vagina, opera teatrale che affronta proprio la questione della violenza contro le donne.
La data scelta ogni anno è quella di San Valentino, il giorno degli innamorati. Si vuole così ricordare il contrasto tra lo spirito della festa che celebra l’amore di coppia e quello che accade nella realtà: secondo le Nazioni Unite, infatti, sul nostro Pianeta una donna su tre viene picchiata o stuprata almeno una volta nel corso della sua vita. Significa oltre un miliardo di donne e bambine. Ed è per loro che un altro miliardo di donne e soprattutto di uomini che le amano davvero manifesteranno nella giornata di sabato.
I flashmob si svolgeranno sulle note di Break the chain, canzone che è divenuta l’inno degli attivisti. Non mancheranno però cortei, spettacoli teatrali, letture e performance di vario tipo.
Gli eventi in tutto il mondo sono oltre 10.000 e saranno seguiti dai maggiori canali d’informazione, dal New York Times a The Guardian, dalla BBC ad HBO; in Italia le città coinvolte saranno un centinaio, l’elenco delle iniziative è scaricabile a questo link oppure si può cercare sulle pagine Facebook dedicate.
Ci sono anche due hashtag ufficiali, #1billionrising e #rise4revolution, per poter condividere e rendere virale l’evento sui social network, in primis Twitter e Instagram e coinvolgere più persone possibile.
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