L’inizio di ottobre è segnato da temperature ben sopra la media stagionale.
In Italia sono stati toccati i 33,2 gradi centigradi a Firenze, 32 a Perugia e 30,5 a Viterbo.
A Milano i livelli di inquinamento atmosferico sforano ampiamente le soglie di sicurezza raccomandate.
L’autunno è ufficialmente iniziato il 23 settembre, ma non si direbbe. All’inizio di ottobre, le temperature in buona parte d’Italia – e non solo – restano estive, con picchi di oltre 30 gradi centigradi in varie città. E, nella pianura Padana, torna la preoccupazione per l’inquinamento atmosferico.
Più di 30 gradi a ottobre in decine di città europee
Complice un anticiclone destinato a persistere ancora per diversi giorni, diverse città italiane hanno già battuto i propri record di caldo per ottobre: sono stati toccati i 33,2 gradi centigradi a Firenze, 32 a Perugia e 30,5 a Viterbo. Lo zero termico sulle Alpi è sopra i 4.500 metri.
Una tendenza che coinvolge buona parte d’Europa. Austria, Belgio, Francia, Germania, Polonia, Svizzera e Regno Unito sono tutti reduci da un mese di settembre più caldo della norma. In Francia per esempio la temperatura media mensile è stata di 21,5 gradi, la più alta dal 1900 (cioè da quanto sono iniziate queste misurazioni), 3,6 gradi centigradi in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. E ottobre non inizia in modo molto diverso, con una sfilza di record mensili infranti, a partire da Lavaur, comune dell’Occitania in cui sono stati toccati i 35,3 gradi, ma anche Bordeaux con 32,5 gradi.
Plus de 320 #records mensuels relevés en ce 1er octobre, particulièrement dans le quart #SudOuest ! Par exemple : 35.3°C à Lavaur (81), 34.3°C à Albi, 34.2°C à Montauban, 33°C à Toulouse-Blagnac, 32.5°C à Bordeaux,32.3°C à Brive. Lien vers les records : https://t.co/95XHC8kLStpic.twitter.com/UyHw6Pgzyy
In Spagna, sempre nei primi due giorni di ottobre, quasi il 40 per cento delle stazioni meteorologiche ha registrato massime superiori ai 32 gradi. Con picchi rispettivamente di 38 e 38,2 gradi nelle città di Badajoz and Montoro.
Tornano ad alzarsi i livelli di inquinamento nella pianura Padana
Nelle stesse ore, Milanobalza in testa alla poco invidiabile classifica delle città più inquinate del mondo, stilata dalla società svizzera IQAir. Nel pomeriggio del 3 ottobre figura infatti sul terzo gradino del podio, dopo Lahore (in Pakistan) e Kuching (in Malesia). L’indice di qualità dell’aria (Aqi) del capoluogo lombardo risulta infatti di 154: da 0 a 50 è considerato “buono”, mentre da 151 a 200 è ritenuto “non salutare”.
Preoccupano in particolare le concentrazioni di PM2,5, il particolato talmente fine da penetrare nei polmoni e nei bronchi secondari, entrando quindi nella circolazione sanguigna. Sempre secondo IQAir, si è passati dalla media giornaliera di 40,3 microgrammi per metro cubo (µg/m³) di domenica 1° ottobre a quella di 51,8 di lunedì 2 ottobre. Il limite raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità è pari a 5 µg/m³. Più prudenti, ma sempre ampiamente superiori alle soglie di sicurezza, i dati dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa Lombardia): il 1° ottobre la media giornaliera rilevata è pari a 30µg/m³ di PM2,5.
Il 27 settembre, 32 stati dovranno rispondere alla Corte di Strasburgo delle loro azioni sul clima. La sentenza potrebbe rappresentare una svolta legale.
Secondo un studio del World weather attribution, le ondate di calore di luglio in Europa sarebbero impossibili senza l’effetto dei cambiamenti climatici.
L’Africa sta lottando contro le ondate di calore, ma molti paesi del continente non dispongono delle risorse economiche per mettere in sicurezza la popolazione.