
La mancanza di dati ufficiali è un problema per il controllo del mercato legale di animali, soprattutto per le catture di quelli selvatici.
Un dirigente bancario americano ha comprato in Pakistan il diritto ad uccidere un markhor, capra selvatica a rischio estinzione. E se ne vanta.
Si chiama Bryan Kinsel Harlan. È un dirigente bancario americano che nel tempo libero fa il cacciatore. All’inizio di febbraio, è partito per il Pakistan. Obiettivo: ammazzare un markhor, noto anche come capra falconeri. Un animale raro, considerato un simbolo della repubblica islamica.
Markhor is a protected species in Pakistan unless permitted by the government to kill it under trophy hunting programmes. https://t.co/YXjaR26Nwe
— The Indian Express (@IndianExpress) 6 février 2019
L’uomo è riuscito nel suo intento. E l’ha fatto anche in modo del tutto legale: secondo quanto riportato dai media internazionali, infatti, ha pagato 110mila dollari per acquistare il diritto ad uccidere un esemplare della capra selvatica, considerata a rischio estinzione dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iunc), secondo la quale esistono ancora nel mondo soltanto poche migliaia di esemplari della specie.
Bryan Kinsel Harlan – a US citizen who reportedly paid $110,000 – the highest ever – to kill a Markhor, Pakistan’s national animal.
Why???#ExtinctionRebellion https://t.co/q8FY4XPooo — Dr Lauren Gavaghan (@DancingTheMind) 9 février 2019
Si tratta di un animale che vive unicamente allo stato brado, principalmente attorno all’Himalaya, noto per le sue corna caratteristiche a spirale, che possono raggiungere anche il metro e mezzo di lunghezza nei maschi. Il cacciatore ha anche magnificato le proprie gesta in un’intervista rilasciata al giornale Dallas News: “È stato un colpo facile. Sono felice di essere tornato a casa con questo trofeo. Posso dire di aver cacciato quasi tutti gli animali del Pakistan. Mi mancava soltanto un markhor”.
Le sue scelte e le sue parole, assieme ad una foto che lo ritrae accanto all’animale morto, hanno scatenato un vespaio di polemiche sui social network. Molti utenti hanno manifestato la propria rabbia, sostenuti dalle associazioni che difendono i diritti degli animali. Ma al di là della pochezza del singolo individuo, ciò che preoccupa è il fatto che esistano nazioni nelle quali basta pagare per poter comprare la vita di un animale. Per puro divertimento. Il Washington Post ha ricordato che in Pakistan la caccia ai markhor è soggetta a regole e paletti. Il che, in termini concreti si traduce nel fatto che le autorità autorizzano ogni anno l’uccisione di 12 esemplari maschi. In cambio di danaro.
Bryan Kinsel Harlan legally hunted the Astore markhor in $110,000 and also promoting Pakistan @DanyalGilani @ajmaljami @NasimZehra @pid_gov pic.twitter.com/YBtj7GreG6 — Abbrar Cheema (@Abbrar) 11 février 2019
I fondi raccolti, in linea teorica dovrebbero finire per l’80 per cento alla popolazione locale. E per il restante 20 per cento all’agenzia governativa per la protezione della fauna di Islamabad. Che dovrebbe usarlo per lottare contro il bracconaggio. Un sistema che piace molto a Bryan Kinsel Harlan. In un video il cacciatore ha infatti tessuto le lodi del Pakistan: “Non è vero che è un paese pericoloso. È molto peggio il Messico. Da cittadino americano dico che qui occorrerebbe investire”. Lui l’ha fatto. Nel peggiore dei modi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La mancanza di dati ufficiali è un problema per il controllo del mercato legale di animali, soprattutto per le catture di quelli selvatici.
Il Crea ha scoperto in Calabria una specie mai trovata prima, importantissima per la biodiversità. E l’ha dedicata al giovane ricercatore friulano.
Una storia di scarsa conoscenza delle leggi nazionali, totale impunità per i reati di bracconaggio e l’evidente aumento del turismo venatorio internazionale.
Le specie aliene rappresentano una minaccia per la biodiversità globale. Alcune però sono a loro volta in pericolo di estinzione nelle aree da cui provengono. Un paradosso conservazionistico. È giusto proteggerle?
L’innovativa idea di utilizzare le api come deterrente naturale sta migliorando il rapporto tra gli agricoltori e gli elefanti, riducendo anche i conflitti.
Negli Stati Uniti è stato proposto l’inserimento della farfalla monarca tra le specie a rischio dell’Endangered species act per aumentarne la protezione.
La raccolta delle migliori fotografie naturalistiche del National Geographic scattate nel 2024, il mondo animale attraverso l’obiettivo della fotocamera
Siamo stati tre giorni tra borghi, vallate e foreste dell’Appennino centrale, per vedere le misure adottate per favorire la coesistenza tra uomini e orsi marsicani.
Per la prima volta le giraffe stanno per essere inserite nella lista delle specie protette dall’Endangered species act, una mossa per la loro salvaguardia.