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Papa Francesco al Ted. Durante la conferenza che si è tenuta il 25 aprile a Vancouver, ha tenuto un talk e lanciato un messaggio fatto di “tenerezza”. Da vedere.
Papa Francesco ha tenuto un Ted, la conferenza che ha lanciato uno dei format più famosi al mondo che prevede l’intervento (talk) di personaggi più o meno famosi, ma ritenuti originali e innovativi per i contenuti che presentano. Al Ted che si è tenuto il 25 aprile a Vancouver, in Canada, Francesco è intervenuto, a sorpresa, con un videomessaggio di quasi 18 minuti dalla Città del Vaticano. Un intervento lungimirante e innovativo per il messaggio, racchiuso in 5 parole chiave.
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“Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che nessuno di noi è un’isola, un io autonomo e indipendente dagli altri, che possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno. […] La felicità si sperimenta solo come dono di armonia di ogni particolare col tutto. Anche le scienze – lo sapete meglio di me – ci indicano oggi una comprensione della realtà dove ogni cosa esiste in collegamento, in interazione continua con le altre”.
“Solo l’educazione alla fraternità, a una solidarietà concreta, può superare la “cultura dello scarto”, che non riguarda solo il cibo e i beni, ma prima di tutto le persone che vengono emarginate da sistemi tecno-economici dove al centro, senza accorgerci, spesso non c’è più l’uomo, ma i prodotti dell’uomo”.
“La storia del Buon Samaritano è la storia dell’umanità di oggi. Sul cammino dei popoli ci sono ferite provocate dal fatto che al centro c’è il denaro, ci sono le cose. Non le persone. E c’è l’abitudine spesso di chi si ritiene “per bene”, di non curarsi degli altri, lasciando tanti esseri umani, interi popoli, indietro, a terra per la strada”.
“Che cos’è la tenerezza? È un movimento che parte dal cuore e arriva agli occhi, alle orecchie, alle mani. La tenerezza è usare gli occhi per vedere l’altro, usare le orecchie per sentire l’altro, per ascoltare il grido dei piccoli, dei poveri, di chi teme il futuro; ascoltare anche il grido silenzioso della nostra casa comune, della Terra contaminata e malata. La tenerezza significa usare le mani e il cuore per accarezzare l’altro, per prendersi cura di lui”.
“La tenerezza è la strada che hanno percorso gli uomini e le donne più coraggiosi e forti. Non è debolezza la tenerezza, è forza. È la strada della solidarietà, la strada dell’umiltà. […] Quanto più sei potente, quanto più le tue azioni hanno un impatto sulla gente, tanto più sei chiamato a essere umile. Perché altrimenti il potere ti rovina, e tu rovinerai gli altri. In Argentina, si diceva che il potere è come il gin preso a digiuno. Ti fa girare la testa, ti fa ubriacare, ti fa perdere l’equilibrio e ti porta a fare del male a te stesso e agli altri, se non lo metti insieme all’umiltà e alla tenerezza”.
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