![Leggera, semplice, compatta: cosa offre la nuova Dacia Spring, l’elettrica accessibile che ha conquistato l’Europa](https://cdn.lifegate.it/y3NZ_z_SwlfS-bRKc1RKRbUIIYw=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/daciaspringbeige-actioncetadipro.jpg, https://cdn.lifegate.it/aW38donedWm0TL4aVqdBwq3ZuFE=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/daciaspringbeige-actioncetadipro.jpg 2x)
Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
All’ombra della torre Eiffel non vogliono più avere a che fare con nuvole nere emesse da tubi di scappamento arrugginiti ed emissioni inquinanti fuori controllo. Dal 1 luglio, Parigi mette al bando le vetture prodotte prima del 1997, rafforzando la politica di svecchiamento del parco auto e di lotta allo smog che già in passato
All’ombra della torre Eiffel non vogliono più avere a che fare con nuvole nere emesse da tubi di scappamento arrugginiti ed emissioni inquinanti fuori controllo. Dal 1 luglio, Parigi mette al bando le vetture prodotte prima del 1997, rafforzando la politica di svecchiamento del parco auto e di lotta allo smog che già in passato aveva portato a blocchi permanenti a livello locale, ad esempio lungo gli Champs-Élysées, a limiti di velocità particolarmente bassi e a pianificare il divieto di circolazione per tutti i veicoli diesel entro il 2020.
Auto più moderne significa auto più pulite. Un’equazione innegabile, specie considerando come le direttive antinquinamento “Euro” abbiano indotto i costruttori di vetture, dal 1991 ad oggi, a ridurre drasticamente le emissioni nocive dei propri veicoli, in special modo d’anidride carbonica e ossidi di azoto. Un’equazione che ha indotto il sindaco di Parigi Anne Hidalgo, di concerto con il ministero dell’Ambiente francese capitanato da Ségolène Royal – candidata alla presidenza della Repubblica nel 2007 – a vietare la circolazione tanto delle auto quanto dei mezzi commerciali antecedenti al 1997. Uno stop che, di fatto, libererà le strade della capitale dai veicoli non conformi, quantomeno, alla normativa Euro 2, entrata in vigore proprio nel 1997.
Il provvedimento adottato dalla città di Parigi non è rivoluzionario quanto il proposito dell’Olanda di bandire i veicoli a motore tradizionali entro il 2030 o della Norvegia di dotarsi esclusivamente di vetture elettriche entro il 2025, ma gode di una caratteristica spesso mancante a molti piani votati alla mobilità sostenibile: la concretezza. Secondo il quotidiano Les Echos, infatti, lo stop entrerà in vigore il 1 luglio e verrà applicato durante la settimana dalle 8:00 del mattino alle 8:00 di sera, a esclusione dei weekend. Non solo, le auto che circoleranno lungo la rete viaria della Ville Lumière, quindi prodotte dopo il 1997, dovranno essere dotate di specifiche vignette, simili ai ticket autostradali svizzeri, da apporre sul parabrezza e che certifichino l’appartenenza a una delle sei classi previste in funzione delle emissioni del veicolo.
Le auto e i veicoli commerciali antecedenti al 1997 verranno banditi senza appello e senza eccezioni. La disposizione, che si estende anche alle motociclette costruite prima del 1 giugno 1999, prevede una sanzione di 35 euro in un primo momento, 68 euro in seguito. Le multe saranno applicabili dal 1 ottobre. Una rivoluzione per Parigi che, specie negli ultimi cinque anni, ha registrato livelli d’inquinamento da record, arrivando a imporre spesso le targhe alterne. Dal 1 luglio qualcosa potrebbe cambiare.
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