Il passaporto vaccinale europeo è un documento, non obbligatorio, disponibile in formato digitale e cartaceo, che indica se la persona ha ricevuto il vaccino, se è stata portatrice della malattia e, quindi, certifica l’eventuale presenza di anticorpi, per facilitare la libera circolazione in totale sicurezza all’interno dell’Unione europea durante la pandemia di coronavirus. Il passaporto vaccinale dovrebbe diventare realtà a partire dal 15 giugno 2021. Lo ha annunciato il commissario europeo al mercato interno e capo della task force sui vaccini Thierry Breton, intervistato da Rtl, Le Figaro e Lci.
Ha richiesto lunghe discussioni – perché le insidie della privacy sono sempre in agguato – ma alla fine il passaporto vaccinale tra pochi mesi sarà disponibile in tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea. Manca solo il voto del Parlamento europeo che si esprimerà il 26 aprile. Il “certificato sanitario”, come lo ha definito Breton, consentirà di riaprire in sicurezza e di viaggiare con facilità, in attesa di un’immunità di gregge che, secondo il commissario europeo, potrebbe arrivare entro luglio.
Questo documento può essere richiesto per prendere un aereo, partecipare a un evento di massao entrare in un luogo pubblico ed è lo strumento che ci consentirà di “ritrovare la capacità di convivere senza essere un rischio”. Breton ha sottolineato che si tratterà di un documento “armonizzato”, quindi “uguale dappertutto” nell’Unione Europea e “coperto dalla regolamentazione generale dei dati personali”. Ma alla domanda se sarà facoltativo o obbligatorio ha risposto che potrà farlo chi vuole e che sarà un mezzo “da richiedere, volontario”. Quanto a chi non sarà vaccinato, ha dichiarato: “Non significa che non accetteremo tutti, ci saranno comunque i test antigenici”.
Come detto, il passaporto vaccinale sarà disponibile sia in versione digitale che cartacea e funzionerà attraverso il sistema di QR code, che fungerà anche da garanzia di autenticità. Il certificato poi includerà un insieme limitato di informazioni: “Conterrà la data di nascita, il numero di passaporto, il certificato con il QR Code e l’informazione se si è stati vaccinati, che tipo di vaccino si è ricevuto e se si hanno degli anticorpi”, ha spiegato Breton precisando che “per chi non sarà ancora immunizzato verrà registrato l’esito del tampone molecolare”.
L’obiettivo è dunque quello di procedere gradualmente con le riaperture e di consentire alle persone di spostarsi all’interno dell’Unione europea in sicurezza. Il passaporto sanitario, infatti, per chi ne farà richiesta, potrà essere presentato prima di prendere un aereo, per partecipare a eventi o per entrare in luoghi pubblici, ma rimarrà comunque una misura temporanea, che verrà sospesa una volta che l’Organizzazione mondiale della sanità avrà dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria internazionale.
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