Perché le balene sono a rischio estinzione

I cambiamenti climatici, l’assottigliarsi della fascia d’ozono, l’inquinamento chimico ed acustico e la scarsità di cibo sono tra le principali cause di estinzione.

I cetacei data la loro longevità (anche 200 anni) e la bassa
attività riproduttiva sono altamente soggetti ai mutamenti
dell’ambiente indotti da questi cambiamenti climatici. Cause
che contribuiscono alla minaccia di estinzione delle balene:

  • Il buco dell’ozono sopra l’Antartico, dove si alimenta la
    maggior parte delle balene: l’aumento dell’esposizione ai raggi UV,
    può alterare la distribuzione, la quantità, la
    densità o le condizioni di molte specie preda, quali il
    krill, riducendo così la quantità di cibo a
    disposizione di questi mammiferi. L’esposizione prolungata ai raggi
    UV è responsabile dell’insorgere di diverse patologie fra
    cui il cancro o danni genetici a numerosi organismi.
  • Le sostanze
    tossiche rilasciate nell’ambiente: molte di queste sostanze
    persistono nell’ambiente e vengono accumulate nei tessuti adiposi
    entrando così nella catena alimentare. Alti livelli di
    POPs sono
    stati riscontrati nei cetacei. Nelle balenottere minori cacciate
    dalla Norvegia e destinate all’esportazione in Giappone, è
    stata riscontrata la presenza di POPs ed altri composti in
    concentrazioni superiori ai limiti imposti dalle leggi
    nipponiche.
  • L’inquinamento acustico: i
    rumori possono interferire o mascherare i suoni prodotti dai
    cetacei alterandone il naturale comportamento, possono causare
    cambiamenti compartamentali e fisiologici, possono inoltre causare
    danni all’udito.
  • La pesca
    eccessiva: molti cetacei rimangono imprigionati e muoiono nelle
    reti da pesca.
  • Le difficoltà nella riproduzione: dovute all’eccessiva
    pressione esercitata dall’uomo sull’ambiente marino. Inoltre le
    balene hanno un tasso riproduttivo molto basso: dopo un lungo
    periodo di gestazione mettono al mondo un solo piccolo che rimane
    accanto alla madre fino a tre anni.

Inoltre la rapidità delle mutazioni ambientali è ben
diversa da quella legata a fattori naturali a cui le balene sono
sempre sopravvissute. Il degrado oggi procede molto più
velocemente ed esse non riescono ad adattarsi.

Tomaso
Scotti

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