Canada, il governo vieta la vendita di armi di tipo militare

A pochi giorni di distanza dalla peggiore strage della storia del paese, il governo del Canada ha messo al bando 1.500 tipi di armi d’assalto.

Il Canada ha deciso di imporre una drastica riduzione del numero di armi che è possibile acquistare sul proprio territorio. Il primo ministro Justin Trudeau ha così di fatto mantenuto – sebbene in ritardo – una promessa effettuata nel 2015, nel corso del suo primo mandato. Venerdì 1 maggio ha annunciato infatti che “sono vietati la vendita, il trasporto, l’importazione e l’uso di armi d’assalto di tipo militare”.

Il 18 aprile la peggiore strage della storia del Canada

La decisione arriva a poche settimane dalla peggiore strage della storia del Paese. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile un uomo armato si è aggirato in Nuova Scozia aprendo il fuoco contro numerose persone, e uccidendone 22. Ora le restrizioni alla vendita di armi dovrebbero rendere molto più difficile procurarsi armi di tipo militare.

justin trudeau canada
Il primo ministro del Canada Justin Trudeau © Dave Chan/Getty Images

Sono infatti 1.500 i modelli colpiti dalla decisione assunta dalle autorità del Canada. Tra questi alcuni utilizzati per perpetrare le più gravi stragi della storia del Canada. È il caso della carabina Ruger Mini-14, con la quale furono uccise 14 ragazze alla Scuola politecnica di Montréal nel 1989. E del fucile VZ-58, con il quale nel gennaio del 2017 furono uccise sei persone in una moschea del Québec.

In Canada sono circa 100mila le armi di tipo militare in circolazione

“Questi strumenti – ha spiegato Trudeau – sono stati concepiti con un solo ed unico fine: uccidere il più ampio numero di persone possibili, nel minor tempo possibile. È per questo che d’ora in poi non saranno accettate da noi”. Il problema è tuttavia legato al fatto che, secondo le stime dello stesso governo della nazione nordamericana, sono circa 100mila le armi già in circolazione nel paese. Senza considerare le semplici pistole, non colpite dal nuovo provvedimento, ma – ovviamente – altrettanto in grado di uccidere.

La decisione del primo ministro, inoltre, non ha accontentato tutti in Canada. Il Partito conservatore, contrario al divieto, ha fatto sapere che a suo avviso Trudeau “non dovrebbe cercare di utilizzare l’emozione suscitata nell’immediato dai fatti per adottare importanti decisioni politiche”.

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