
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
Che tempo fa in Italia? Dopo l’ondata di calore che ci ha sommerso, ora lo Stivale è spaccato in due. Mentre sulle Alpi ha fatto capolino la neve, anche a Livigno.
Dopo un periodo di anticiclone e un’ondata di caldo che ha sommerso l’Italia senza distinzioni, questa settimana che si sta chiudendo è stata caratterizzata da una spaccatura dello Stivale. Unico comune denominatore è che, in tutti i casi, si tratta di eventi meteorologici estremi.
Da mercoledì, al Nord sta agendo una con una pesante ondata di maltempo. Soprattutto nelle ore notturne “i fenomeni si sono attardati tra la fascia prealpina lombarda, Trentino Alto Adige, Veneto centrosettentrionale e Friuli Venezia Giulia, con altre piogge e temporali che sono andati ad aggiungersi a quelli di giovedì, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte hanno raggiunto i 70 millimetri nel goriziano. Piogge intense hanno interessato anche l’Emilia-Romagna e la Toscana”, secondo quanto riportato da Lorenzo Badellino su 3Bmeteo.com.
La perturbazione e i temporali si sono tramutati in neve sulle Alpi. “È l’inequivocabile segnale dello sfondamento di correnti fresche e perturbate atlantiche che stanno spazzando via il caldo africano a partire dalle regioni settentrionali e che si estenderanno entro il fine settimana a gran parte della Penisola”, afferma il meteorologo Davide Sironi. In particolare, le nevicate hanno le Alpi lombarde e altoatesine con accumuli di neve fresca di 20-40 centimetri in alta quota, come al passo delle Stelvio (2.757 m). Ma spruzzate di neve hanno imbiancato anche località al di sotto dei 2.000 metri come Livigno, in alta Valtellina.
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Correnti calde hanno raggiunto il Mezzogiorno dall’Algeria, dalla Tunisia e dalla Libia provocando condizioni di caldo intenso, accompagnate da bel tempo e clima secco. Inoltre il vento ha complicato le cose alimentando alcuni incendi in Sicilia e Calabria. Nella giornata di mercoledì la colonnina ha superato i 40 gradi in Sicilia, ma il culmine del caldo è arriva venerdì. “Nel pomeriggio di mercoledì – continua Badellino – la colonnina di mercurio ha raggiunto il valore massimo di ben 43 gradi in Sicilia, nella stazione di Catania Sigonella”.
I condizionatori sono importanti, ma le ondate di caldo vanno affrontate anche in modo naturale. Ad esempio con un’alimentazione leggera, sana, varia, ricca di frutta e verdura, cereali e legumi, ben bilanciata ed equilibrata. E poi anche la calma è importante. “La calma è il miglior alleato contro il caldo – afferma il meteorologo Paolo Corazzon in Appena in tempo, il programma in onda il venerdì su LifeGate Radio – perché aiuta a superare con facilità il senso di disagio”.
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