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Dopo lo scandalo-Oxfam, Medici senza frontiere ha deciso di pubblicare i risultati delle proprie indagini interne: 40 i casi di abusi individuati nel 2017.
Si allarga lo scandalo degli abusi sessuali commessi da alcuni operatori di una serie di organizzazioni non governative di primo piano. Dopo lo tsunami che ha travolto Oxfam e le accuse mosse ad altre associazioni (Save the Children, Christian Aid) e alla Croce Rossa britannica, Medici senza frontiere ha deciso di rendere pubblici i risultati di alcune indagini interne.
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Condanniamo fermamente ogni forma di abuso. Abbiamo diffuso proattivamente i dati sugli abusi riscontrati all’interno di MSF e stiamo rafforzando i nostri meccanismi di denuncia e di monitoraggio per garantire che tutti i casi vengano denunciati e puniti. https://t.co/sM37osSX7K pic.twitter.com/QZORPuS7gf
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) February 14, 2018
“Abbiamo preso questa decisione per portare avanti il nostro spirito di trasparenza, in un momento in cui il tema è sotto i riflettori in tutti i settori e gli ambiti della società, purtroppo anche quello umanitario”, ha spiegato l’associazione, che spiega di aver adottato già “da diversi anni dei meccanismi interni di denuncia, attraverso i quali tutti i membri dello staff possono riportare comportamenti inappropriati, abusi di potere, molestie o abusi sessuali”.
Grazie a tale impegno, prosegue Msf, “nel 2017, su un totale di oltre 40mila operatori umanitari impegnati in quasi 70 paesi nel mondo, abbiamo potuto individuare 40 abusi”. In particolare, in 24 casi si è trattato di molestie o abusi sessuali verso membri dell’organizzazione e, in due casi, a danno di persone esterne. “Per questo 19 persone del nostro staff sono state rimosse dal loro incarico”.
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