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L’organizzazione umanitaria Oxfam è al centro di uno scandalo sessuale rivelato da The Times che coinvolge alcuni dipendenti in missione ad Haiti.
Una delle più importanti organizzazioni non governative al mondo che lottano contro la povertà, la britannica Oxfam, è finita al centro di un grave scandalo. Secondo un’inchiesta del quotidiano The Times, alcuni collaboratori dell’associazione, in missione ad Haiti dopo il terribile terremoto che ha sconvolto l’isola nel 2010, avrebbero organizzato festini pagando prostitute locali.
Secondo il giornale inglese, due case affittate da Oxfam per ospitare i volontari presenti sul posto sarebbero state utilizzate a tale scopo. Alcuni testimoni affermano di aver visto cinque donne, di cui due che indossavano delle t-shirt con il logo di Oxfam, partecipare a quelli che sarebbero stati definiti dei “barbecue con della carne fresca”. Anche Roland van Hauwermeiren, ex militare belga e direttore della missione della ong a Haiti, avrebbe ricevuto delle prostitute nella propria villa, anch’essa messa a disposizione dall’associazione umanitaria.
Quest’ultima ha effettuato in passato un’inchiesta interna, che ha portato alle dimissioni del dirigente. Un passo indietro che sarebbe stato effettuato in modo fin troppo discreto: Oxfam avrebbe infatti omesso di informare dell’accaduto il successivo datore di lavoro di van Hauwermeiren, la ong francese Action contre la faim. L’associazione inglese è inoltre accusata di aver chiuso un occhio su comportamenti simili da parte dell’uomo quando era in missione in Ciad. La stampa inglese parla ormai di “scandalo di portata maggiore rispetto a quello di Weinstein”.
Oxfam scandal: Charity Commission opens inquiry – politics live https://t.co/RmBr3cIIdh
— The Guardian (@guardian) February 13, 2018
La prima conseguenza diretta è arrivata nella giornata di lunedì 12 febbraio, con le dimissioni di Penny Lawrence, vice-direttrice generale di Oxfam. La dirigente ha lasciato esprimendo “tristezza” e “vergogna”. A gettare ulteriore benzina sul fuoco sono arrivate poi le dichiarazioni dell’ex segretaria di stato allo Sviluppo, Priti Patel, secondo la quale 120 membri del personale di associazioni umanitarie (non solo Oxfam ma anche Save the Children, Christian Aid e perfino la Croce Rossa britannica) sarebbero state segnalate per abusi sessuali negli anni scorsi: “È la punta dell’iceberg”, ha dichiarato.
Intanto i conservatori inglesi hanno immediatamente cavalcato la notizia: il deputato leader della destra, Jacob Rees-Mogg, si è presentato presso la sede del governo di Theresa May con 100mila firme raccolte dal quotidiano populista Daily Express. Obiettivo: chiedere di “fermare la follia degli aiuti internazionali”. La premier britannica ha tuttavia fatto sapere di non voler porre in discussione la promessa di consacrare lo 0,7 per cento del Pil a tale scopo. Almeno per ora.
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