Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Grazie alle trappole fotografiche il Wwf è stata documentata la presenza di 12 esemplari di leopardo di Amur, il grande felino più raro del pianeta.
Fino a oggi si riteneva che ne esistessero poco più di
trenta individui. Ma ora una ventata di ottimismo si diffonde fra
biologi, naturalisti e chiunque ami la straordinaria varietà
di vita del nostro pianeta.
Nelle remote e selvagge foreste della Russia dell’est, nelle
quali lupi, orsi e linci la fanno da padrone e l’uomo è
fuori posto, una squadra del Wwf è riuscita a documentare la
presenza di 12 esemplari di leopardo di Amur (Panthera pardus
orientalis).
L’eccezionale filmato è stato realizzato grazie alla
tecnica di “trappola fotografica”, il metodo principale per
fotografare e riprendere le specie animali più elusive.
Questo sistema consente di fotografare un soggetto senza il bisogno
della presenza dell’operatore, alla fotocamera è associato
un sensore in grado di scattare automaticamente al passaggio di un
corpo.
Negli ultimi sei anni il Wwf e l’Istituto russo per l’utilizzo
sostenibile delle risorse naturali (ISUNR) hanno monitorato
l’habitat dell’animale con trappole fotografiche per censirne la
popolazione. “Nei precedenti 5 anni siamo stati in grado di
identificare tra i 7 e i 9 leopardi ogni anno, ma quest’anno
è stato da record”, afferma Sergei Aramilev, coordinatore
del Wwf russo. “Possiamo attribuire questo risultato ai
miglioramenti nella gestione delle riserve e agli sforzi per la
conservazione dei leopardi”.
Il leopardo di Amur è ritenuto tra gli animali
più minacciati del pianeta ed è il più raro di
tutti i grandi felini. Distruzione dell’habitat e commercio di
pellicce hanno portato questo animale sull’orlo dell’estinzione.
Secondo le ultime stime sono presenti solo sei femmine in natura,
questo significherebbe la fine della specie. È per questo
che l’ultimo avvistamento restituisce fiducia.
Diverse misure sono state prese da associazioni e istituzioni
per evitare che questo carnivoro scompaia per sempre. Da anni gli
ambientalisti effettuano campagne di sensibilizzazione sul valore
della biodiversità e sull’importanza del leopardo
nell’ecosistema. Sono state varate nuove e più severe norme
contro il bracconaggio.
È stato istituito un piano per la gestione della
popolazione che consiste nella collaborazione fra gli zoo e le
riserve che ospitano esemplari di leopardo di Amur per cercare di
allevare un numero di cuccioli che possano in futuro ripopolare gli
habitat originari. La difficoltà maggiore per la
realizzazione del piano è trovare i 100 animali che gli
studiosi ritengono indispensabili perchè il progetto abbia
successo.
Sergei Ivanov, vice primo ministro russo, ha annunciato la
nascita di un nuovo parco nazionale e l’intensificazione dei
programmi di conservazione per preservare questi grandi felini. La
nuova riserva dovrebbe unire la riserva naturale Kedrovaya Pad con
il vicino rifugio per la fauna selvatica Leopardovy. In un secondo
momento sarà accorpata la riserva naturale cinese Hunchun,
altro importante habitat dei leopardi Amur. “Il fatto che il numero
di animali monitorati sia passato da 7 a 12 conferma che la
creazione di un’area protetta transfrontaliera è l’idea
giusta”, sostiene il direttore del Wwf russo Yuri Darman.
La scoperta suggerisce che la popolazione di leopardi di Amur
è in crescita. Probabilmente, nel fitto della foresta,
indifferente al tagliente gelo siberiano, questo fantasma maculato
continuerà a vivere.
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