Perché in Norvegia il passaggio all’elettrico procede senza intoppi

Circa l’80 per cento delle nuove auto vendute in Norvegia sono elettriche. L’aria è più pulita e la rete elettrica non è collassata.

  • La transizione alla mobilità elettrica è già a buon punto in Norvegia e ciò pone il Paese scandinavo all’avanguardia nel settore dei trasporti del futuro.
  • La nazione di Oslo diventa un esempio per capire cosa potrebbe significare la rivoluzione dei veicoli elettrici per l’ambiente e la vita dei cittadini.
  • La Norvegia ha intenzione di porre fine alle vendite di auto con motore a combustione interna nel 2025.

Guidare in Norvegia inquina meno che nelle altre nazioni del mondo. Sì, perché chi lo fa è molto probabile che stia utilizzando un mezzo elettrico, dato che nella nazione di Oslo l’80 per cento delle nuove auto vendute è a batteria. Le colonnine di ricarica aumentano e non è difficile trovare stazioni di rifornimento dove sono maggiori dei distributori di benzina. Così, la Norvegia è diventata un osservatorio per capire cosa potrebbe significare per le nazioni occidentali il passaggio definitivo ai veicoli elettrici. Finora, gli aspetti positivi sembrano sovrastare le difficoltà di adattamento.

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Oslo è una delle città più smart al mondo © Christoffer Engström/Unsplash

Il presente elettrico in Norvegia

Un’inchiesta del New York Times ha analizzato i passi compiuti dal Paese scandinavo per diffondere la mobilità sostenibile. Il divieto di vendita di auto con motore dal 2025 ha accelerato il passaggio all’elettrico, ma i rischi preventivati sono stati minori del previsto. La rete elettrica sta tenendo e i cittadini si sono adattati. Secondo il quotidiano statunitense, l’esperienza della Norvegia suggerisce che i veicoli elettrici portano benefici senza le conseguenze disastrose previste da alcuni critici. Naturalmente ci sono dei problemi, tra cui l’inaffidabilità delle colonnine di ricarica e le lunghe attese nei periodi di maggiore richiesta; inoltre i concessionari e i rivenditori di auto hanno dovuto adattarsi. Il passaggio ha cambiato l’industria automobilistica locale, rendendo Tesla il marchio più venduto. Però l’aria di Oslo è decisamente più pulita: la città è anche più silenziosa grazie all’assenza dei veicoli a benzina e diesel più rumorosi.

Le emissioni di CO2 a Oslo sono diminuite del 30 per cento dal 2009 e non c’è stata una disoccupazione di massa tra i lavoratori delle stazioni di servizio. La Norvegia ha iniziato a promuovere i veicoli elettrici negli anni ’90 per sostenere Think Global, una start-up di veicoli elettrici di proprietà della Ford per alcuni anni. I veicoli a batteria sono stati esentati dalle imposte sul valore aggiunto, dalle tasse sulle importazioni e dai pedaggi autostradali.

Politiche lungimiranti

Le decisioni adottate pongono la Norvegia in anticipo di oltre un decennio rispetto al resto dell’Europa e agli Stati Uniti. Ad esempio, l’amministrazione Biden mira a rendere elettrico il 50 per cento delle vendite di nuovi veicoli entro il 2030, un traguardo che la Norvegia ha superato nel 2019. I funzionari di Oslo affermano che il passaggio alle auto elettriche ha ridotto sensibilmente i livelli di ossidi di azoto, degli elementi inquinanti atmosferici che causano smog e asma. “Siamo sul punto di risolvere il problema delle emissioni nocive da trasporti”, ha dichiarato Tobias Wolf, ingegnere capo per la qualità dell’aria della capitale fra i fiordi. Un problema ancora attuale è quello riguardante il contatto fra pneumatici e asfalto. L’aria di Oslo presenta livelli insalubri di particelle microscopiche, in parte generate dall’usura delle gomme e delle strade. I veicoli elettrici, che costituiscono circa un terzo dei veicoli registrati nella città ma rappresentano una percentuale maggiore del traffico, potrebbero persino aggravare questa situazione.

Un’altra sfida è rappresentata dai residenti degli appartamenti, i quali lamentano la difficoltà nel trovare punti di ricarica per le loro auto. I problemi sono al vaglio della politica che non vuole rallentare il passaggio all’elettrico. “L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni e, di conseguenza, i veicoli elettrici svolgono un ruolo di grande importanza. È altrettanto fondamentale rendere la nostra città più vivibile”, ha dichiarato Sirin Hellvin Stav, membro del partito locale dei Verdi. Finora, la rete elettrica norvegese ha retto bene all’aumento della domanda di elettricità grazie alla disponibilità di abbondante energia idroelettrica nel Paese. I mezzi elettrici hanno leggermente incrementato la richiesta, ma la maggior parte dei proprietari carica le auto durante la notte, quando la domanda è più bassa e l’energia più economica. Un altro effetto positivo dei veicoli elettrici è l’impiego di manodopera in altri settori. A Fredrikstad, una città situata a 55 miglia a sud di Oslo, un’ex acciaieria è stata trasformata in un centro di riciclaggio di batterie. Infine, entro la fine dell’anno, tutti gli autobus urbani di Oslo saranno elettrici. Per queste ragioni, la Norvegia rappresenta un esempio positivo e replicabile per la transizione alla mobilità del futuro, anche se bisognerà indagare sulle capacità di adattamento di nazioni più popolose e maggiormente legate alle auto tradizionali.

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