I giardini giapponesi zen karesansui

di Diana De Sarrazin, progettista del verde I giardinieri giapponesi hanno sempre venerato la natura, le stagioni e il paesaggio. Fin dalle origini, i giardini formali in Giappone, rappresentano montagne, cascate, laghi e fiumi del mondo naturale. Usano materiali naturali come il legno, il bambù, rocce e sassi, enfatizzando le forme delle piante e degli alberi e i vari colori del

di Diana De Sarrazin, progettista del verde

I giardinieri giapponesi hanno sempre venerato la natura, le stagioni e il paesaggio. Fin dalle origini, i giardini formali in Giappone, rappresentano montagne, cascate, laghi e fiumi del mondo naturale. Usano materiali naturali come il legno, il bambù, rocce e sassi, enfatizzando le forme delle piante e degli alberi e i vari colori del fogliame e il muschio. Diversi sono i tipi di giardini: giardini di colline e pozzi con isole e ponti, giardini del the con lanterne e bacinelle d’acqua, fino ai giardini di pietra zen con l’importanza del muschio e dei sassi.

Ed è proprio dei giardini giapponesi zen che parleremo. Non importa quanto grande o piccolo sia il tuo spazio, ci sono mille possibilità di creare giardini giapponesi zen, un posto naturale di pace e tranquillità.

Come creare un giardino giapponese zen in stile karensansui

La traduzione del termine giapponese karesansui è giardini di pietra e implicita vi è una molteplicità di segnali, di simboli che fanno girare il Ch’i in maniera fluida e scorrevole, nell’intento di riuscire a esprimere un linguaggio poetico. Pietre che devono essere messe d’accordo parallelamente allo studio del terreno e non a caso, pietre di un determinato colore, di dimensioni definite, pietre che diventano poesia e che sanno trasmettere pace e armonia.

Tre pietre utilizzate per un karensanui: giardino giapponese zen di pere e sabbia.
Le pietre in un giardino giapponese zen devono essere messe d’accordo parallelamente allo studio del terreno e non a caso © Awesomecontent/Freepik

Quando si costruisce un giardino di pietra, karesansui, bisogna prima di tutto modellare il terreno come se fosse la base di una montagna o la collina di un campo e dopo disporre le pietre per far

sì che facciano parte del disegno globale. Ci sono diversi principi di base per qualificare le pietre secondo la loro forma e l’uso specifico. La forma più importante è quella più alta. Le altre includono quelle orizzontali, piatte, rotonde, quelle che riflettono una piccola collina e quelle che sono appoggiate diagonalmente.

Qual è il vero significato dei giardini giapponesi zen karensansui?

Il vero fulcro della meditazione nel giardino giapponese zen sono le isole che rappresentano l’immortalità, la longevità e la salute. Molti giapponesi tengono nei loro giardini singole rocce che rappresentano le montagne e due antichi simboli tradizionali che nella loro cultura indicano longevità: testuggini e gru.

Queste isole sono anche intese come isole di pensiero e il loro numero è fondamentale: non devono mai essere pari e mai quattro, perché questo ideogramma è simile a quello della morte.

Le rocce sono anche qualificate in accordo al terreno: montagna, fiume, valle e costa, perché il loro significato dipenderà anche da dove sono state raccolte. Quando si disegna un giardino di pietra, da considerare è il punto dove collocare la pietra più grossa, più imponente e la più bella, e da questo momento considerare gli altri elementi che circondano questa pietra.

L’assenza dell’acqua non è assoluta, dato che è rappresentata dalla ghiaia, rastrellata a disegni che ne simulano il movimento e la luce, rendendo le rocce delle isole. Se invece una pietra è circondata da fiori, un caso raro, poiché questi giardini sono “secchi”, essa rappresenterà una divinità.

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