La Scozia sta per alimentare con il vento tutte le case

La compagnia elettrica scozzese ha annunciato che abbandonerà la generazione a gas e carbone per passare solo all’energia eolica. La Scozia potrà così alimentare con il vento tutte le sue case.


In Scozia la Scottish power generation ha annunciato che abbandonerà la generazione a gas e carbone per passare solo all’energia eolica. La società è il quinto produttore di energia del Regno Unito, acquisita dalla compagnia elettrica britannica Drax per 801 milioni di euro dal gruppo spagnolo dell’energia Iberdrola.

Un percorso di taglio delle emissioni lungo 10 anni

La decisione annunciata dalla Scottish power generation è l’ultima tappa in ordine di tempo di un percorso lungo circa dieci anni nei quali la compagnia ha chiuso tutte le sue centrali a carbone e venduto le restanti a gas e idroelettriche.

Oggi la società ha una capacità eolica di circa 2.700 megawatt sommando la produzione degli impianti già in funzione e di quelli in costruzione nel Regno Unito. Se a questa capacità si somma quella dei progetti a cui si sta pensando per il futuro, la Scottish power generation sarà in grado di generare più di tremila megawatt nel medio termine. Senza contare che la società sta anche investendo altri 5,2 miliardi di sterline su nuovi progetti di energia rinnovabile, sul potenzialmente delle reti e sulle tecnologie intelligenti.

energia eolica Scozia
In Scozia l’eolico produce il doppio di energia rispetto alla domanda energetica. ©Wikimedia

Così la Scozia abbandona i combustibili fossili

Per Keith Anderson, l’amministratore delegato di Scottish power generation, ha ricordato che si tratta di “un cambiamento decisivo per l’energia della Scozia perché diamo corpo a un’ambizione di lungo termine. Stiamo abbandonando la generazione legata alla CO2 per un futuro rinnovabile alimentato da energia verde e più economica. Abbiamo chiuso con il carbone, venduto il gas e costruito abbastanza eolico per alimentare la case scozzesi”. Quanto sta avvenendo nel Regno Unito si sta realizzando anche in altre regioni del mondo, pure negli Stati Uniti – nonostante le politiche a favore dei combustibili fossili del presidente Trump. In Texas, ad esempio, il più grande produttore statale di elettricità, la Vistra Energy, sta chiudendo tre centrali elettriche a carbone; nel Massachusetts, nel 2014, aveva chiuso per mancanza di redditività la centrale di Mount Tom e al suo posto si sta realizzando un impianto fotovoltaico da 5,76 megawatt.

L’energia rinnovabile è sempre più conveniente

Oltre alle ragioni ambientali e di sostenibilità, alla base della scelta della Scottish power generation si ritrovano anche calcoli economici. L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) lo aveva già sottolineato nel suo rapporto Renewable power generation costs in 2017. Grazie alla tecnologia e a politiche a sostegno delle rinnovabili, rispetto a solo otto anni fa, il costo dell’energia eolica è sceso di circa un 25 per cento, quello del solare fotovoltaico di circa il 73 per cento.

Per Irena questo significa che entro il 2020 tutte le energie rinnovabili – non solo l’eolico o il solare – saranno competitive in termini di costi con i combustibili fossili. Questo favorirà ulteriormente la decarbonizzazione dell’energia. Sempre Irena stima che entro il 2050 le rinnovabili potrebbero costituire i due terzi del mix energetico globale, rispetto al 18 per cento del 2015.

Capacità di generazione eolica in UE
Capacità di generazione eolica in UE 2005-2017 ©WindEurope

La corsa dell’eolico europeo

L’eolico e il solare stanno guidando questa rivoluzione pulita. In particolare, l’eolico europeo sta correndo tanto che, secondo le stime di Wind Europe, nel 2030 arriverà a coprire il 29,6 per cento dei consumi dell’Unione europea. Nei diversi Paesi questa tecnologia ha sempre più peso.

Nel Regno Unito ha superato il nucleare diventando per la prima volta in assoluto la seconda più grande fonte di elettricità del Paese dopo il gas. Grazie al notevole contributo dell’eolico, la Svezia stima di raggiungere gli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili previsti per il 2030 nel 2018, dodici anni in anticipo sulle previsioni. A ottobre dell’anno scorso, in Germania, la produzione di elettricità da eolico è stata così abbondante da consentire agli operatori di rete di vendere l’energia con un prezzo negativo.

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