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L’estrazione di petrolio e gas aumenterebbe la probabilità di malformazioni cardiache congenite: lo rivela uno studio condotto in Colorado.
I bambini nati nelle vicinanze di impianti per l’estrazione di petrolio e gas avrebbero un rischio maggiore di sviluppare malformazioni congenite al cuore. Lo rivela uno studio condotto dalla Colorado School of Public Health che ha analizzato un campione di 3.324 bambini nati in Colorado tra il 2005 e il 2011. Secondo i ricercatori, in particolare, la probabilità di partorire un bambino affetto da un difetto cardiaco congenito sarebbe maggiore del 40-70 per cento per le madri che vivono in regioni in cui l’attività estrattiva è particolarmente intensa.
This study that found a 40-70% increased risk of congenital heart defects in children born close to oil and gas infrastructure is extremely convincing. They adjusted for all the things I wondered about when I first saw the headlines.https://t.co/Unccpzi9MD
— Dave Levitan (@davelevitan) July 19, 2019
La ricerca, pubblicata sull’Environment International e condotta dalla dottoressa Lisa McKenzie, ha analizzato il tasso di malformazioni cardiache congenite (CHD) in bambini nati in un’area, come quella del Colorado, in cui l’attività di estrazione di petrolio e gas è particolarmente intensa (lo stato ospita infatti circa 60.000 impianti per il fracking). “Abbiamo registrato una maggiore incidenza di difetti cardiaci congeniti nei bambini che sono nati nelle aree in cui l’attività estrattiva è molto intensa”, ha spiegato la ricercatrice.
Le CHD sono anomalie strutturali del cuore o dei grandi vasi sanguigni, e rappresentano il caso più diffuso di malformazione congenita e una causa significativa di mortalità infantile. Lo studio appena pubblicato ha stimato l’intensità di attività estrattiva di petrolio e gas (perforazione, completamento del pozzo ed estrazione vera e propria) nelle diverse aree del Colorado e ha seguito oltre 3.000 madri fra i tre mesi prima del concepimento e il secondo mese di gravidanza, l’epoca gestazionale in cui ha luogo lo sviluppo del sistema cardiaco fetale. I dati dello studio hanno mostrato tassi più elevati di CHD nelle aree rurali con elevate intensità di attività estrattiva. I ricercatori hanno escluso l’assenza di altri inquinanti atmosferici significativi che potrebbero aver determinato l’incremento di malformazioni congenite, condizionando i risultati dell’indagine.
Non è la prima volta che uno studio scientifico mette in correlazione la salute fetale e neonatale con l’inquinamento legato all’estrazione di petrolio e gas. Una ricerca precedente aveva esaminato 124.842 nascite avvenute nel Colorado rurale tra il 1996 e il 2009, rilevando anche in questo caso un aumento di malformazioni cardiache congenite correlato alla densità dei pozzi di petrolio e gas intorno alla residenza materna. Un altro studio in Oklahoma, condotto su 476.000 neonati, aveva a sua volta riscontrato un legame tra la prossimità a pozzi di petrolio e gas e diversi tipi di CHD (senza tuttavia arrivare a dati più precisi).
Almeno 17 milioni di persone nei soli Stati Uniti e il 6 per cento della popolazione del Colorado vivono a meno di un miglio da un sito di estrazione di petrolio e gas.
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