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A causa della distruzione delle foreste nell’arcipelago, i microchirotteri rischiano l’estinzione. I ricercatori: “Spariti nel giro di 50 anni”.
Partita come una spedizione per lo studio delle tartarughe giganti delle Seychelles, il viaggio dei biologi del Parco Natura Viva si è rivelato fondamentale per l’avvio di un programma di studio e conservazione per l’ultima colonia di pipistrelli delle Seychelles (Coleura seychellensis). Rimasti in meno 50 e distribuiti su due delle isole dell’arcipelago che sorge sull’Oceano Indiano, questi piccoli mammiferi rischiano di scomparire a causa della distruzione del loro habitat naturale: la foresta. Nel sottobosco trovano infatti gli invertebrati di cui si nutrono.
“Fino alla fine dello scorso secolo questi pipistrelli erano molto diffusi e nessuno si è occupato di studiarli, ma oggi, avendo conosciuto un rapidissimo declino e essendo così pochi, si teme che il disturbo, anche a scopi di ricerca, possa essere fatale per gli ultimi individui rimasti”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva. “Un report sul comportamento di questi individui risale al 2008 (Justin Gerlach, 2008) grazie all’utilizzo di una videocamera posizionata in uno dei siti di una delle 5 popolazioni all’epoca rimaste. Purtroppo quella popolazione che studiò Gerlach lì oggi non c’è più”.
Dei microchirotteri si sa davvero poco. “Appartengono alla famiglia Emballonuridi, hanno la coda avvolta da una membrana (uropatagio)”, spiega la naturalista. “La punta della coda di estende dalla estremità di questa membrana e non si estende per tutta la lunghezza della membrana. Questa famiglia include 13 generi e 47 specie che vivono in zone tropicali e subtropicali del vecchio e nuovo mondo. Sono microchirotteri di piccole e medie dimensioni (da 5 a 105 g). Per quanto riguarda la dieta di questo piccolo pipistrello delle Seychelles sembra che lepidotteri e coleotteri ne siano la base”.
Per questo lo studio di questa ultima popolazione rimasta è così importante, perché permetterà prima di tutto di eseguire una conta più precisa della comunità. “Le prime fasi di progetto prevedono di tamponare le emergenze: affiancare all’unica guida permanente un maggior numero di esperti e aumentare le sessioni di conta. Poi, per progettare azioni più concrete, sarà necessario conoscere almeno il sesso di tutti individui e le loro abitudini alimentari”, sottolinea Spiezio.
Il Parco Natura Viva, in collaborazione con Green Teen Team Foundation, siglerà un accordo con il Seychelles National Parks Authority, per garantire un sostegno alla ricerca e alla conoscenza di questa specie. Una richiesta che parte direttamente dagli amministratori del Parco nazionale. “Aiuteremo a divulgare ed educare la popolazione locale, partendo dagli strumenti che oggi il parco locale usa. Questa parte verrà sviluppata principalmente dal settore educativo del Parco Natura Viva, che ha un’esperienza importante in tal senso avendo lavorato anche con i bambini in Madagascar, in collaborazione con l’associazione Green Teen Team che coinvolge bambini e ragazzi nella salvaguardia delle specie”.
Questa è solo l’ultima delle specie in pericolo. Come spiega la studiosa, anche le tartarughe giganti delle Seychelles rischiano di scomparire. “Usate come cibo in passato – conclude la scienziata – oggi l’impatto antropico con la conseguente distruzione delle foreste e degli habitat pongono questi giganti del passato sulla soglia dell’estinzione”.
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