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La petroliera battente bandiera greca Nissos Anafi è partita oggi dal porto di Ras Lanuf, nella Mezzaluna petrolifera della Libia, con un carico di 648mila barili di petrolio greggio. La nave, lunga 249 metri e larga 44, ha una portata lorda di 115.566 tonnellate. La notizia l’ha data il sito d’informazione locale ‘al Wasat’, precisando
La petroliera battente bandiera greca Nissos Anafi è partita oggi dal porto di Ras Lanuf, nella Mezzaluna petrolifera della Libia, con un carico di 648mila barili di petrolio greggio. La nave, lunga 249 metri e larga 44, ha una portata lorda di 115.566 tonnellate.
La notizia l’ha data il sito d’informazione locale ‘al Wasat’, precisando che il carico di petrolio è proprio “diretto verso l’Italia”.
È il primo carico di petrolio che lascia il porto libico da circa due anni.
Le forze del generale “rinnegato” Khalifa Haftar, comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico ostile al governo di accordo nazionale (Gna) con sede a Tripoli, hanno occupato nel mese di settembre i porti di Brega, Ras Lanuf, Sidra e Zueitina nella zona strategica della cosiddetta Mezzaluna petrolifera, a est del Golfo della Sirte, dopo aver estromesso le Guardie delle installazioni petrolifere, a loro volte alleate del Gna di Tripoli.
Nei primi sei mesi del 2016 sono stati prodotti 108,5 milioni di barili di petrolio in Libia. Nonostante la crisi in cui resta il Paese nordafricano, secondo i dati della Banca centrale libica, si è registrata comunque una media giornaliera di circa 600 mila barili al giorno.
La Libia è un Paese che vive di idrocarburi, purtroppo. Nel 2012, secondo stime del Fondo Monetario Internazionale, petrolio e gas hanno rappresentato il 96 per cento degli introiti statali e il 98 per cento di quelli delle esportazioni. La riduzione delle attività estrattive ha portato nel 2011, anno d’inizio della guerra civile, a un calo del 62 per cento del prodotto interno lordo. Negli anni successivi s’è registrata una parziale ripresa, annullata tuttavia nel 2014. La produzione di petrolio, attualmente pari a circa 600mila barili al giorno, resta comunque ancora lontana dagli 1,4 milioni di barili estratti subito dopo la rivoluzione.
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