Sorpasso storico, l’eolico supera il carbone nel Regno Unito
Installazione di turbine eoliche nei pressi di Drax, in Inghilterra, la più grande centrale a carbone d'Europa. Photo credit: Christopher Furlong/Getty Images
Per la prima volta nella storia nel 2016 il sistema elettrico britannico ha prodotto più energia elettrica da eolico che da carbone
Installazione di turbine eoliche nei pressi di Drax, in Inghilterra, la più grande centrale a carbone d'Europa. Photo credit: Christopher Furlong/Getty Images
Nell’anno appena concluso le centrali eoliche del Regno Unito hanno generato più elettricità delle centrali a carbone, un fatto mai successo prima nella storia elettrica britannica. Nel 2016 sono state chiuse tre centrali a carbone contribuendo così a far precipitare la produzione elettrica da carbone al 9,2 per cento: un dato così basso non si registrava dal 1932 ed è ben al di sotto del 22,6 per cento del 2015. La produzione eolica è rimasta stabile nel 2016 e si è fermata all’11,5 per cento (era al 12 per cento nel 2015).
Negli ultimi anni nel Regno Unito la produzione elettrica da carbone è scesa ai minimi storici e si è attestata su livelli pari a quelli di ottanta anni fa. Nel mondo, le rinnovabili e il gas sono destinate a sostituire il carbone. Nell’ultimo rapporto annuale dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) sugli scenari energetici globali, si calcola che entro il 2040 il gas naturale, ma soprattutto l’eolico e il solare sostituiranno il carbone.
“Gli ultimi 12 mesi hanno visto un anno di primati per il sistema elettrico del Regno Unito che sta passando da una produzione centralizzata una produzione decentralizzata e a un sistema sempre più decarbonizzato grazie agli impianti rinnovabili”, ha scritto Simon Evans di Carbon Brief.
Nel Regno Unito nel 2016 la quota di energia elettrica prodotta con eolico ha superato quella prodotta con carbone. Photo credit: Sean Gallup/Getty Images
Le mosse del Regno Unito verso l’energia pulita
Di anno in anno il carbone sta perdendo terreno e diventando sempre più antieconomico. L’impegno del governo britannicosi sta spostando verso altre fonti energetiche, eolico e solare in particolare. A fine 2015, il governo si impegnò ad abbandonare entro il 2025 le vecchie centrali a carbone, a favore di centrali a gas e nucleare. Nel 2016 ha annunciato che le energie rinnovabili – solare, eolico e idroelettrico – avevano fornito al paese un quarto dell’energia, a cui va aggiunta la quota data dal nucleare (21 per cento). L’energia rinnovabile ha continuato a crescere anche nel 2016 e il giorno di Natale ha registrato un nuovo record: ben il 40 per cento della domanda elettrica è stata soddisfatta da parchi eolici e centrali a biomasse.
Parco eolico di Wortley, nei pressi di Sheffield, nord Inghilterra. Photo credit should read OLI SCARFF/AFP/Getty Images
Il declino del carbone nel mondo
Non solo il Regno Unito ma anche altri paesi stanno abbandonando il carbone. Il parlamento dei Paesi Bassi ha approvato un documento in cui si chiede al governo di adottare un obiettivo del 55 per cento nella riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030. Il Canada entro il 2030 uscirà dal carbone con l’obiettivo di arrivare a coprire il 90 per cento della domanda energetica con fonti sostenibili di energia. Dall’altra parte del mondo, la Cina ha bloccato la costruzione delle centrali a carbone e ha chiuso un migliaio di miniere. Stessa decisione dell’India che ha vietato la costruzione di nuove centrali a carbone, fatta eccezione per quelle già in costruzione, a partire dal 2022. Il governo di Nuova Delhi punterà su eolico e solare.
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