Renegade 4xe, il suv ibrido secondo Jeep. Compatto, connesso e con 50 chilometri in elettrico

Come un suv 4×4 può trasformarsi in un’auto capace di ridurre il suo impatto, senza ridurre le prestazioni offroad. In viaggio, a bordo di Jeep Renegade 4xe, per capire come sfruttare al meglio il sistema ibrido plug-in e la ricarica da casa.

Chi del marchio Jeep avesse ancora in mente solo la componente “avventura”, legata alla lunga tradizione fuoristradistica che ne ha fatto uno dei brand più iconici e legati al viaggio e all’esplorazione di territori impervi, adesso potrà aggiungere un tassello importante. Con Jeep Renegade 4xe plug-in hybrid comincia infatti un nuovo percorso, sempre e indissolubilmente legato alle riconosciute capacità offroad, a cui si aggiunge però una nuova aspirazione: usare l’elettrificazione e i vantaggi offerti dei sistemi ibridi – riduzione consumi, minori emissioni, autonomia elettrica da usare quando si desidera – per ridurre l’impatto ambientale e amplificare il divertimento sfruttando la capacità dei due motori elettrici. Per capire come, con Renegade 4xe siamo andati in Valle Vigezzo, nelle Alpi a nord del Piemonte, fra distese di neve incontaminate da percorrere – come sentirete – nel completo silenzio, grazie all’autonomia elettrica di questo suv compatto.

Le caratteristiche di Jeep Renegade 4xe in sintesi:

  • Modello: 1.3 Turbo T4 4xe Phev AT6 190Hp e-Awd
  • Tipologia: plug-in hybrid
  • Emissioni*: CO2 48-52 g/km
  • Consumo di carburante*: 2-2.1 L/100 km
  • Autonomia elettrica*: 43 km (fino a 54 Km in città)
  • Tempi di ricarica: con soluzione domestica easyWallbox (con potenza fino a 2,3 kW circa 5 ore, con 7,4 kW meno di 2 ore)
  • Prezzo da: 38.850 euro
  • Accesso a Ecobonus, incentivi statali e ragionali: Si (consultare qui la situazione fondi residui)
  • Segmento: suv compatto
  • Trazione: 4 wd, motore benzina 1.3 turbo, 4 cilindri, 2 motori elettrici, batteria ioni-litio da 11,4 kWh, potenza: 190 CV
  • Dimensioni (lxlxa): 4.236, 1.805, 1.692 mm
  • *dati dichiarati dal costruttore

Al posto del rombo del motore, lo scricchiolio della neve sotto le ruote

Una batteria da 11,4 KWh abbinata a due motori elettrici.  190 cavalli di potenza complessiva. E, soprattutto, circa 50 chilometri di autonomia elettrica (dato che può ridursi in funzione dello stile di guida), da usare quando se ne sente il bisogno. Magari, come abbiamo fatto noi, per percorrere un tratto innevato in un bosco, dove viaggiare senza emissioni, in silenzio, con i finestrini abbassati, per sentire i rumori della natura, lo scricchiolio della neve sotto le ruote. Insomma, per esplorare il mondo con l’impegno di essere meno invasivi possibili, più lievi. Un principio che, per chi conosce l’off road, ossia la passione di muoversi in auto nella natura – per esplorazione o divertimento – comincia a diffondersi solo ora, grazie anche all’arrivo di 4×4 ibridi plug-in, come Jeep Renegade 4xe.

Un’idea di 4×4 che non dimentica il divertimento di guida (si possono raggiungere anche velocità di circa 130 km/h in silenzio, grazie alla modalità elettrica), con l’efficienza di un sistema ibrido capace di ridurre – assicura il costruttore – i consumi a soli 2,3 litri di benzina per 100 chilometri, almeno in alcune condizioni e sfruttando al massimo il sistema ibrido. Limitate anche le emissioni di CO2, inferiori a 50 g/km.

Jeep Renegade ibrida plug in
La versione plug-in hybrid della Jeep Renegade durante il nostro test in Val Vigezzo. Grazie ai circa 50 chilometri di autonomia elettrica è possibile muoversi nella natura in silenzio e senza emissioni © LifeGate

Conciliare libertà, avventura e ambiente, Jeep ci prova così

Non è facile. Il marchio Jeep da sempre significa libertà, avventura, passione. Adesso, con l’arrivo delle nuove versioni plug-in hybrid, il tentativo è quello di aggiungere un quarto elemento, la sostenibilità. Il rispetto per l’ambiente, non un esercizio facile quando si parla comunque di un’automobile. Ma l’industria dell’auto ci sta provando, Fca (di cui Jeep fa parte) ci sta provando, specie dopo la recente fusione con in francesi di Psa e la nascita di Stellantis, il quarto gruppo automobilistico al mondo, nato mettendo elettrificazione e sostenibilità fra le priorità. Tornando a Renegade 4xe, è il più compatto dei suv del marchio.

Compatto vuol dire che è adatto anche alla città, come unica auto di famiglia, per il quotidiano casa-ufficio in elettrico (nel garage di casa con la easyWallBox ci vogliono da 2 a 5 ore per una ricarica completa, in alternativa, ma con tempi decisamente più lunghi, si può usare anche una normale presa domestica. E per il weekend, dove grazie alla trazione integrale 4×4 è possibile raggiungere anche la baita più sperduta, con i due motori elettrici che offrono la possibilità di affrontare terreni scivolosi e impervi nel silenzio.

Il sistema ibrido di Jeep Renegade
Dal display interno è sempre possibile vedere i flussi di energia e il funzionamento del motore termico, dei due motori elettrici e della batteria. In tutto, il sistema fornisce una potenza di 190 cavalli © LifeGate

Sistema ibrido Jeep, un motore a benzina più due elettrici

Americano nel Dna ma italiano di nascita (viene prodotto nello stabilimento Fca di Melfi), sviluppato nella gelida Lapponia, nel remoto centro prove di Arjeplog, Jeep Renegade è un suv compatto. Sotto il cofano c’è un  motore turbo benzina da 1,3 litri. A cui si aggiungono i 2 motori elettrici e la batteria da 11,4 kWh. Stop, fine delle differenze. Per il resto, questa Renegade non è molto diversa dai modelli benzina o diesel. Fatto salvo per l’efficienza, evidentemente, con un incremento prestazionale a fronte di costi di esercizio inferiori. E per qualche dettaglio estetico, come i badge del modello aggiornati con sfumature blu o la presa per la ricarica elettrica sul fianco sinistro.

Più sostanziose le differenze all’interno, dove la versione ibrida di Renegade dispone di schermate specifiche per la guida elettrificata nel sistema di infotainment di bordo. Anche il comando dedicato alle varie opzioni della trazione 4×4 ha adesso offre in aggiunta nuove modalità specifiche per il sistema ibrido, che si sommano a quelle che permettono di scegliere la trazione integrale (4Wd), di inserire le marce ridotte (4Wd Low) o di affrontare forti pendii (Hill descent control). Poi, basta scegliere il tipo di terreno sul quale si sta viaggiando (neve, sabbia, sterrato) e inserire l’opzione corrispondente. A dirlo sembra difficile, ma non solo non lo è, ma nel dubbio, si seleziona “Auto” e, come è facile intuire, l’auto farà tutto da sola.

easyWallbox
easyWallbox è il sistema di ricarica realizzato dal fornitore partner di Fca Engie EPS. Fra le sue caratteristiche, la facilità di montaggio e la possibilità di monitorare in remoto la ricarica © LifeGate

easyWallbox: una soluzione per la ricarica domestica semplice e intelligente

Dunque, due motori elettrici e una batteria da 11,4 kWh sono l’aspetto più innovativo di questa Renegade 4xe. L’altro aspetto, ovviamente, è legato all’utilizzo e ai vantaggi dell’ibrido (accessi ztl, riduzione bollo e parcheggi agevolati sono solo alcuni dei punti da considerare).

Poi, ci sono gli aspetti legati all’ibrido plug-in, quello cioè che permette di ricaricare la batteria – e quindi l’autonomia elettrica – sia guidando (e poi vedremo meglio come), sia da casa attraverso la presa domestica del garage. Se questo è il caso, l’opzione ideale si chiama easyWallbox, il sistema di ricarica realizzato dal fornitore partner di Fca Engie EPS. In pratica si tratta di un dispositivo “due in uno” che può essere utilizzato come un elettrodomestico collegandolo a una normale presa di corrente, così da ricaricare il veicolo con una potenza fino a 2,3 kW. Basta poi un semplice upgrade realizzato da un professionista per incrementare la potenza a 7,4 kW, garantendo tempi di ricarica più veloci. easyWallbox è dotato di un sistema di gestione (Dynamic Power Management) che evita sgradevoli blackout in casa, permettendo al dispositivo di assorbire soltanto l’energia domestica disponibile. Inoltre, questo sistema unisce semplicità e versatilità, si installa in poco tempo (le indicazioni del fornitore parlano di meno di 20 minuti) e con il suo grado di protezione IP54 (sigla che indica il grado di protezione contro acqua, polveri e liquidi) è adatta non solo al garage ma anche all’installazione in luogo aperto, a patto che sia riparato.

A questo, per facilitare agli utenti l’utilizzo del sistema ibrido plug-in di Jeep Renegade, si aggiunge un’app dedicata, My easyWallbox, che permette tra le altre cose di configurare e monitorare l’energia assorbita dal veicolo, oltre alla possibilità di avviare, interrompere o posticipare la ricarica per evitare sovraccarichi o per sfruttare le diverse tariffazioni dell’energia.

Funzione e-Save Jeep
La funzione e-Save permette sia di mantenere l’autonomia elettrica per usarla quando si desidera, sia di sfruttare il motore a benzina per incrementare la ricarica della batteria © LifeGate

Sistemi di assistenza alla guida, quali sono e come funzionano

Dei sistemi Adas e della loro utilità su LifeGate abbiamo parlato spesso, perché la sicurezza di un’auto non è importante solo per chi viaggia a bordo, ma anche e soprattutto per pedoni, ciclisti e animali. In questo senso Jeep Renegade 4xe ha una dotazione rassicurante. Dall’avvisto anticollisione (Forward collision warning) al mantenimento di corsia (Lane departure warning plus) fino ai sistemi che riconoscono della segnaletica  stradale, l’angolo cieco, o la stanchezza di chi guida. A questi, si sommano sistemi che aiutano nel quotidiano: Renegade è un’auto abbastanza compatta, ma poter contare su sensori di parcheggio, su una telecamera posteriore o, volendo, su un sistema di parcheggio automatico, fa sempre comodo.

Test drive Jeep Renegade ibrido plug-in
Come tutte le Jeep, anche la versione ibrida della Renegade, grazie a programmi di guida 4×4 adatti a tutti i terreni, ai due motori elettrici e alle marce ridotte, è in grado di affrontare terreni molto impegnativi © LifeGate

Prestazioni e consumi, perché è importante saper sfruttare il sistema ibrido 

Due motori elettrici, l’abbiamo detto. Il primo, montato sull’asse anteriore, è collegato al motore a a benzina e, quando serve funge anche da generatore. Il secondo, montato sulle ruote posteriori, include la funzione di riduttore per le marce e di differenziale. La batteria agli ioni di litio è montata sotto i sedili posteriori, la sua presenza ha lasciato quasi invariata la capacità del bagagliaio ma ha determinato la riduzione del serbatoio della benzina, (36 litri), costringendo a fare qualche sosta in più, specie nei lunghi trasferimenti autostradali. Le prestazioni sono notevoli, soprattutto in accelerazione e quando si sfrutta anche la spinta dei motori elettrici. Bene anche il cambio automatico a 6 marce, utilizzabile anche in modalità sequenziale.

Sulla voce consumi incidono molto il livello di carica della batteria (che è bene ricaricare ogni volta che è possibile, preferendo fonti di energia rinnovabili), il tipo di percorso e l’utilizzo del sistema ibrido. Diciamo che una media realistica si assesta attorno ai 5 litri per 100 km, con un peggioramento dei consumi a batteria scarica, in questo caso il computer di bordo ci ha indicato fra i 7 e i 9 litri per 100 km.

Consumi che, per chi guida, dipendono molto anche dalla modalità di funzionamento scelta: Hybrid, Electric o e-Save. Il senso è abbastanza intuibile. Nel primo motore a benzina e motore elettrico funzionano insieme, seppur privilegiando la guida elettrica tutte le volte che è possibile. In Electric si può raggiungere una velocità fino a 130 km/h; ricordate? è il programma che abbiamo usato nella nostra video-prova, durante il tratto nei boschi innevati della Valle Vigezzo.

Con e-Save si accede ad altre due sotto funzioni: con una si mantiene lo stato di carica della batteria per usarlo in un momento successivo, con e-Save si chiede al motore di ricaricare la batteria il più possibile, opzione che ovviamente aumenta incide sul consumo di carburante. C’è un’ulteriore funzione, si chiama e-Coasting e permette di sfruttare maggiormente la frenata rigenerativa, quando si frena o quando si rilascia l’acceleratore. In tutti questi casi, sul display di bordo è sempre possibile vedere cosa sta succedendo e la gestione dei flussi di energia del sistema ibrido.

Ricarica pubblica
Con il cavo Mode 3 in dotazione è possibile ricaricare Jeep Renegade 4xe plug-in hybrid anche presso le stazioni di ricarica pubblica con tempi variabili in funzione della potenza erogata © LifeGate

Chi pensa che l’ibrido sia solo per la città, cominci a ricredersi…

Le prime auto ibride consideravano soprattutto la città come luogo di elezione, e in effetti il traffico, con i continui stop&go rimane la situazione in cui questi modelli offrono i maggiori vantaggi in termini di consumi. Jeep però ha una lunga tradizione nella realizzazione di sistemi 4wd e più in genere di auto diventate famose proprio per le loro caratteristiche offroad. Non fanno eccezione le versioni ibride plug-in. Renegade, infatti, può attraversare un corso d’acqua profondo 40 centimetri, superare pendenze e discese molto ripide, dossi accentuati. E grazie alla trazione 4×4, se equipaggiata con pneumatici invernali, sulla neve è praticamente inarrestabile. Il tutto con la possibilità, offerta dal sistema ibrido plug-in, di poter contare sul silenzio, sfruttando la trazione elettrica che, come è noto, offre anche il vantaggio di potersi muovere a bassa velocità ma con molta “forza”.

 

 

 

 

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