Rifiuti elettronici, le proposte del settore per migliorare l’economia circolare

Gli attori del sistema dei rifiuti elettronici (Raee) hanno presentato 32 proposte alle istituzioni. Capofila dell’iniziativa è Erion.

Dal riciclo di mille tonnellate di rifiuti elettronici domestici si possono ricavare fino a 900 tonnellate di materie prime seconde, il peso di ben due treni Frecciarossa che trasportano giornalmente centinaia di persone da nord a sud dell’Italia. Parliamo del 90 per cento di materiale riciclabile, dal ferro alle plastiche, dal vetro al cemento, passando per i sempre più richiesti rame, alluminio, legno, che non solo consente di risparmiare sui costi e lo sfruttamento di materie prime ma anche e soprattutto di evitare l’emissione in atmosfera di quasi 7mila tonnellate di CO2 equivalente e di risparmiare oltre 1,5 milioni di kilowattora (kWh di energia) ogni mille tonnellate. Basterebbe forse questa immagine – due treni lunghissimi, completamente riciclabili – per comprendere quanto il settore dei Raee assuma oggi un ruolo strategico per l’economia circolare.

Economia cicolare
L’economia circolare abbatte le emissioni di CO2 e favorisce le imprese © Pixabay

Eppure, i dati ci dicono che l’Italia è in ritardo rispetto ai target di raccolta dei Raee fissati dell’Unione Europea: l’obiettivo è il 65 per cento dell’immesso sul mercato, pari a più di 10 chili per abitante, mentre oggi siamo a poco più di 6 chili. Tutto questo mentre la carenza di materie prime comporta conseguenze evidenti su tutti i comparti industriali. Insomma, c’è ancora la necessità da parte di tutti gli attori del sistema di appellarsi al governo e alle istituzioni per avere risposte concrete.

Da questa necessità nasce il Libro Bianco sui Raee, una serie di 32 proposte di natura organizzativa e normativa definite in modo condiviso dagli attori del Sistema Raee italiano (produttori, distributori, aziende di igiene urbana, impianti di trattamento di rifiuti elettronici). Capofila dell’iniziativa è Erion, il più importante sistema multi-consortile no profit di responsabilità estesa del produttore operante in Italia per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e la valorizzazione delle materie prime che li compongono, con il suo consorzio Erion Weee dedicato alla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche e professionali.

Tutte le proposte per trasformare i rifiuti elettronici in valore

Si tratta di proposte che vanno dalla riduzione e semplificazione della burocrazia a misure di incentivazione, sanzione e controllo per contrastare i flussi paralleli (illegali) di Raee; da linee di intervento su settori specifici come la raccolta domiciliare e la micro-raccolta, a iniziative di comunicazione e informazione per i cittadini.

Una sorta di “regalo che facciamo alla collettività” spiega il presidente di Erion Andrea Fluttero aprendo il convegno di presentazione del Libro Bianco, tenutosi a Roma martedì 12 aprile, “perché abbiamo collaborato a mettere in fila una serie di modifiche, in accordo con tutti gli anelli della filiera”. In effetti è la prima volta che tutti gli stakeholder (da Utilitalia ad Applia Italia, da Assoraee ad Ares passando per Fise Assoambiente) mettono a disposizione le reciproche competenze per lavorare insieme al miglioramento del settore.

Le 32 proposte dettagliate (qui l’elenco completo) sono riassumibili in quattro macro-aree:

  • riduzione della burocrazia tramite la semplificazione dei procedimenti autorizzativi e di gestione dei rifiuti;
  • misure di incentivazione, sanzionatorie e di controllo per una piena attuazione della disciplina in materia di responsabilità estesa del produttore;
  • rafforzare la comunicazione e l’informazione per cittadini e utilizzatori;
  • interventi su settori specifici come il contrasto alle attività di free riding.

Per il presidente Fluttero, in particolare, è necessario “semplificare i processi di gestione degli impianti, assicurare che anche i piccoli Raee vengano raccolti nella grande distribuzione, avere più controlli su flussi paralleli speso non legali”. E che venga riattivato il Comitato di sorveglianza e controllo dei Raee “che da due anni non è più attivo”, oltre a fornire una maggiore comunicazione ai cittadini. 

90mila tonnellate di rifiuti elettronici sfuggono al riciclo

Scesi dal Frecciarossa, immaginiamo ora di trovarci di fronte a una distesa di due milioni di lavatrici, pari a 90mila tonnellate di materiali potenzialmente riciclabili e che invece, lamenta Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee, ancora oggi “finiscono chissà dove, nonostante il sistema Raee italiano sia ad oggi a tutti gli effetti una best practice studiata a livello europeo”. Si tratta di 90mila tonnellate di Raee2, i piccoli elettrodomestici casalinghi che troppo spesso non rientrano nel sistema di servizio di raccolta dei distributori, come invece è e dovrebbe essere (a seconda delle capacità dei territori) per i grandi bianchi, gli elettrodomestici di dimensioni maggiori.

In primo piano Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE © Erion

“C’è necessità di potenziare i servizi di raccolta dei distributori” spiega Arienti “ma bisogna anche moltiplicare le opportunità di conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini, per esempio con il potenziamento delle isole ecologiche” perché “anche il cittadino più virtuoso, se non messo nelle giuste condizioni, dopo un po’ si scoraggia”. Con il rischio che “se non sviluppano i centri di raccolta, i piccoli Raee finiscono nell’indifferenziata”, aggiunge Filippo Brandolini, vicepresidente vicario di Utilitalia, la federazione delle imprese di acqua, ambiente e energia.

Il richiamo alle istituzioni: è ora di recuperare il tempo perduto

Ma il richiamo maggiore di Arienti è sempre alle istituzioni: “Abbiamo registrato nelle scorse settimane un piccolo segnale di risveglio con l’approvazione di un provvedimento che eleva i limiti di stoccaggio per i Raee del raggruppamento R3, essenziale per fronteggiare l’aumento di televisori da riciclare a seguito del bonus rottamazione Tv. Ci auguriamo che questo rappresenti l’inizio di una nuova attenzione del Parlamento e del governo alle richieste del settore”. Un augurio condiviso da Davide Rossi, direttore generale dell’Associazione italiana retailers elettrodomestici specializzati, per il quale “lo smaltimento dei televisori ha creato grossi problemi; occasioni come questo Libro Bianco sono la strada per cui non si ripetano più certi intoppi”.

Parlando a nome dei produttori, Marco Imparato, direttore generale di Applia Italia, invita ad accelerare i decreti End of waste che ancora mancano, cioè quelli che definiscono i criteri per i quali un rifiuto possa essere considerata una risorsa. Questo perché “oggi i nostri prodotti sono recuperati quasi per il 95 per cento, ma quello che non facciamo per recuperarlo è un danno incredibile”. Dopodiché è urgente contrastare con più efficacia i circuiti illeciti di reperimento delle materie prime seconde. “Dove non c’è un mercato legale c’è per forza un mercato illegale, questo vale anche per i rifiuti”, nota Chicco Testa, presidente di Fise Assoambiente, a nome delle imprese dell’economia circolare.

E ancora, semplificare le normative e i tempi autorizzativi. “Ci vogliono in media due anni per un’autorizzazione: non è accettabile che imprese che investono centinaia di migliaia di euro siano in un sistema senza regole chiare”, dice Giuseppe Piardi, presidente di AssoRaee in rappresentanza delle aziende degli impianti di trattamento.

Su questi punti specifici sono arrivati gli impegni delle forze parlamentari presenti all’incontro, appartenenti a tutto l’arco della maggioranza.Con il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che, in un videointervento registrato, ha sottolineato come il riciclo dei Raee rappresenti proprio “il terzo pilastro del processo di decarbonizzazione che abbiamo avviato: più prolunghiamo il ciclo di vita di prodotti e materie prime, meno energia consumiamo”.

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