Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Il riscaldamento globale “raffredda” il desiderio sessuale
I cambiamenti climatici sono stati accusati di molte cose in questi anni. Della perdita di biodiversità, di un rallentamento della crescita economica, di un aumento della violenza. Ma mai fino ad ora erano stati additati di ridurre la fertilità del genere umano, sia maschile che femminile. Così gli economisti Alan Barreca, Olivier Deschenes e Melanie
I cambiamenti climatici sono stati accusati di molte cose in questi anni. Della perdita di biodiversità, di un rallentamento della crescita economica, di un aumento della violenza. Ma mai fino ad ora erano stati additati di ridurre la fertilità del genere umano, sia maschile che femminile. Così gli economisti Alan Barreca, Olivier Deschenes e Melanie Guldi hanno condotto una ricerca per il National bureau of economic research prendendo in esame 80 anni di fertilità e temperature americane. Ciò che hanno riscontrato è che quando la temperatura media nel corso di una giornata supera i 27 gradi centigradi, il tasso di natalità cala dello 0,4 per cento negli 8-10 mesi successivi. Pari a 1.165 gravidanze in meno nei soli Stati Uniti.
Il periodo preso in esame va dal 1931 al 2010 e giustifica il calo delle nascite registrate durante la primavera e un conseguente aumento di quelle “estive”. Il problema, però, è che al verificarsi di una giornata afosa, il desiderio sessuale non torna quello di prima per molto tempo. Nei mesi che seguono una giornata torrida, il desiderio resta a un livello intorno al 30 per cento rispetto al normale per le settimane successive.
Il rischio, quindi, è che nei prossimi decenni la crescita demografica possa subire una battuta d’arresto, soprattutto nei paesi occidentali dove il tasso di natalità è già basso. Sul lungo periodo questo significa che gli Stati Uniti potrebbero far registrare oltre 100mila nascite in meno (pari a un calo del 2,6 per cento) secondo lo studio che ha previsto un parallelo aumento del numero di giornate torride in un anno, da 31, quante registrate nel periodo 1990-2002, a più di 90 nel periodo 2070-2099.
Secondo gli stessi autori, le conseguenze del riscaldamento globale sulla sessualità possono sembrare marginali rispetto a pratiche più influenti come il controllo delle nascite dei governi o a problemi più urgenti come la parità di genere e l’empowerment femminile, ma sicuramente fornisce un quadro più completo di ciò che ci aspetta nei prossimi decenni, in un mondo più caldo. Oltre i due gradi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Prima di essere declassato a tempesta tropicale, l’uragano Idalia ha causato inondazioni anche lungo le coste atlantiche, colpendo con venti oltre i 150 chilometri orari.
A causa del riscaldamento globale molti rettili il cui sesso è determinato dalla temperatura cui sono sottoposte le uova rischiano di estinguersi.
Da quando Elon Musk ha acquisito la piattaforma il numero di esperti di clima che la utilizzavano per arricchire il dibattito scientifico è crollato.
Una giudice del Montana ha dato ragione ai 16 ragazzi tra i 5 e i 22 che avevano fatto causa allo stato per il sostegno dato ai combustibili fossili.
Un team di metereologi e divulgatori italiani ha affrontato una spedizione in Groenlandia per toccare con mano gli effetti dei cambiamenti climatici in una delle regioni cruciali per il futuro del nostro Pianeta.
Nel giorno del suo diploma Greta Thunberg ha partecipato al suo ultimo sciopero scolastico per il clima, là dove sono nati i Fridays for future.
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
Il traffico aereo è responsabile del 2,4% delle emissioni di CO2, il che rende urgente l’avvio di azioni concrete da parte del settore per limitare l’impatto dei voli. L’esempio virtuoso di Air Dolomiti.