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A bordo del loro asino, girano i villaggi più remoti per portare energia rinnovabile e pulita a prezzi economici. Migliorando la loro vita e quella degli altri abitanti.
Si combatte anche così la povertà. Con l’indipendenza energetica. Avere a disposizione una luce notturna o l’opportunità di ricaricare un dispositivo elettronico, o di accumulare l’energia per la notte cambia la vita, letteralmente.
Ed è quello che sta accadendo in alcuni villaggi rurali del Kenya, dove più di 200 donne maasai girano di villaggio in villaggio a bordo dei loro asini. Con loro portano pannelli solari, batterie ricaricabili e dei kit per l’illuminazione. Una vera rivoluzione sia per le donne che così hanno accesso ad un’attività in proprio, sia per gli abitanti di questi piccoli centri non raggiunti dalla rete.
Il progetto realizzato dalla Green Energy Africa, una sorta di cooperativa sociale che mette a disposizione i kit a prezzi da ingrosso, permette alle donne maasai di vendere pannelli solari, batterie ricaricabili e lampade a circa 300 scellini (circa 2,68 euro) a pezzo. Il che permette loro di poter guadagnare qualcosa e acquistare altri kiti da rivendere. Un perfetto modello di green business.
“Per noi, l’impatto della tecnologia solare è senza precedenti”, ha detto Jackline Naiputa, che dirige l’Osopuko-Edonyinap, uno dei gruppi di cinque donne che portano l’energia nella zona. Il figlio di Naiputa, passava le notti a vegliare sulle capre, perché non venissero sbranate dagli animali selvatici. “La luce spaventa le iene, cosicché non c’è più bisogno di preoccuparsi di perdere i nostri animali la notte”, ha detto alla Reuters.
È uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, per portare l’energia a prezzi accessibili a tutti entro il 2030. E in questo caso le rinnovabili possono giocare un ruolo determinante nel raggiungere il “goal”. Nonostante ancora oggi una persona su cinque non abbia accesso all’elettricità. Ma grazie a progetti come questo, sorti nei Paesi in via di sviluppo, è possibile cambiare le sorti di interi villaggi.
C’è inoltre un aspetto ambientale da considerare, non di poco conto. L’accesso a tecnologie come il fotovoltaico e l’accumulo, permette a frange di popolazione sempre più ampie di affrancarsi dai combustibili fossili e dalla legna da ardere. Il solare in questo caso protegge le foreste da una parte e migliora la salute di donne e bambini, che spesso si ammalano di patologie respiratorie legate all’inalazione del fumo.
Il Kenya grazie alla sua vicinanza all’equatore ha un enorme potenzialità di sviluppo dell’energia solare. E le donne maasai l’hanno intuito.
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