Russia, approvata la riforma che manterrà Vladimir Putin al Cremlino. A vita

Approvata, attraverso un referendum, una profonda riforma della Costituzione russa voluta da Putin. Che potrà rimanere presidente fino al 2036.

I cittadini della Russia hanno approvato una profonda riforma della Costituzione voluta dal presidente Vladimir Putin. Attraverso la quale il leader – al vertice della sua nazione dal 2000 – potrà rimanere al Cremlino fino al 2036. Un cambiamento che, secondo quanto denunciato dall’opposizione, rappresenta una manovra volta unicamente a perpetuare l’esercizio del potere da parte dell’ex funzionario del Kgb, i servizi segreti sovietici.

Fede in Dio, matrimoni eterosessuali, patriottismo: la nuova Costituzione voluta da Vladimir Putin

In realtà, però, l’approvazione della nuova Costituzione comporta numerosi cambiamenti per la società russa. Il testo – approvato dal Parlamento all’inizio dell’anno (e già in vendita nelle librerie ben prima che si tenesse il referendum confermativo) – rappresenta una svolta fortemente conservatrice. La revisione accolta dalla popolazione con il 77,9 per cento di voti favorevoli prevede infatti l’introduzione nella Carta fondamentale di una serie di principi cari al presidente.

Putin russia
Vladimir Putin è stato rieletto presidente della Russia nel 2018. Rimarrà in carica fino al 2024 © Chris McGrath/Getty Images

Il primo fra questi è l’imposizione, nero su bianco, dei riferimenti alla fede in Dio. Ma il nuovo testo rende impossibile la celebrazione di matrimoni tra persone dello stesso sesso: le nozze sono infatti riservate esclusivamente alle coppie eterosessuali. Ancora, è previsto l’obbligo di “insegnamento patriottico”, che secondo i detrattori del presidente russo rappresenta il viatico all’introduzione della propaganda politica nei sistemi educativi.

L’oppositore Alexei Navalny: “Quella di Putin è un’enorme bugia”

Tutto ciò, secondo Putin, garantirà alla Russia “stabilità, sicurezza e prosperità”. Secondo uno dei più noti leader dell’opposizione, il blogger e attivista Alexei Navalny, si tratta invece di “un’enorme menzogna” volta unicamente a garantire al politico “una presidenza a vita”.

Secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, inoltre, pur di assicurarsi una partecipazione ampia allo scrutinio, il Cremlino ha moltiplicato gli “stratagemmi”. I seggi sono rimasti aperti una settimana, ufficialmente per limitare gli assembramenti e la diffusione del coronavirus. Ma ciò che è apparso più strano è l’allestimento di luoghi per votare un po’ ovunque, anche in strada o sui campi di calcio. Senza grande rispetto della segretezza e senza mezzi adeguati per vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni.

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