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Secondo uno studio britannico gli scoiattoli grigi nordamericani stanno soppiantando quelli europei anche perché più abili a risolvere problemi complessi.
In Gran Bretagna, Irlanda e Italia lo scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis), ritenuto dalla Iucn una delle cento specie alloctone più invasive, rischia di soppiantare l’autoctono scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris). Un recente studio condotto in Gran Bretagna ha fornito una nuova spiegazione, di tipo cognitivo, della grande ascesa degli “scoiattoli alieni”.
L’alloctono scoiattolo grigio, introdotto dissennatamente dall’uomo in Europa, sta avendo la meglio sul nativo scoiattolo europeo attraverso meccanismi di competizione alimentare. La specie aliena è infatti più robusta di quella autoctona, si riproduce più velocemente ed è immune ad un virus che per gli scoiattoli rossi è mortale. Ma, stando a quanto riportato nello studio A battle of wits? Problem-solving abilities in invasive eastern grey squirrels and native Eurasian red squirrels, condotto dai ricercatori dell’università di Exeter e di Edinburgo, non sono queste le uniche “armi” a disposizione degli scoiattoli grigi.
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La chiave per il successo degli scoiattoli grigi potrebbe essere la capacità di risolvere problemi complessi, superiore a quella degli scoiattoli rossi. I ricercatori hanno testato le abilità di entrambe le specie attraverso diversi esercizi. I compiti consistevano nell’aprire contenitori con nocciole all’interno, il primo esercizio era più facile, gli scoiattoli dovevano aprire un contenitore con un coperchio trasparente, mentre l’altro più complesso e richiedeva la manipolazione di alcune leve. L’esercizio più semplice è stato risolto con successo da entrambe le specie, mentre la differenza in quello più difficile è evidente, lo ha risolto il 91 per cento degli scoiattoli grigi contro il 62 per cento degli scoiattoli rossi.
Lo studio pubblicato sulla rivista Animal Behaviour ipotizza dunque che il successo dei grigi, il rapporto tra scoiattoli grigi e rossi è di 15 a 1, si possa spiegare con una superiore flessibilità comportamentale. “La nostra ricerca dimostra che la capacità di risolvere i problemi potrebbe essere un altro fattore chiave per il successo dei grigi – ha spiegato Pizza Ka Yee Chow, del Centro per la ricerca sul comportamento animale dell’università di Exeter. – Questa capacità potrebbe essere particolarmente importante per una specie invasiva come lo scoiattolo grigio, poiché si è evoluta altrove e deve adattarsi all’ambiente circostante”.
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Non è tuttavia ancora chiaro se lo scarto cognitivo tra le due specie sia innato o legato ad altri fattori. “Non sappiamo se gli scoiattoli grigi siano geneticamente più dotati nella risoluzione dei problemi, o se lavorino di più perché sono una specie invasiva che vive al di fuori del suo ambiente naturale”, ha dichiarato Chow.
Nel test ci sono però stati risultati incoraggianti anche per gli scoiattoli rossi, tra gli individui che hanno avuto successo nell’esercizio più complesso, alcuni l’hanno risolto più rapidamente dei grigi e hanno mostrato una maggiore reattività nel cambiare tattica dopo aver provato un metodo inefficace. “Investigare le diverse abilità cognitive degli animali può aiutarci a capire importanti aspetti legati alla conservazione”, ha affermato Stephen Lea dell’università di Exeter. Per contenere il numero degli scoiattoli grigi dal 2017 la Gran Bretagna ha avviato un programma pilota di sterilizzazione che prevede di utilizzare esche con un vaccino immunocontraccettivo. In Italia è invece in corso il progetto U-Savereds, finanziato in prevalenza dall’Unione europea e sostenuto anche da Ispra e Legambiente, che prevede l’eradicazione dello scoiattolo grigio.
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