
Dall’Unione europea al Regno Unito, passando per il Canada, crescono le misure diplomatiche contro Israele. Che però va avanti con il genocidio a Gaza.
Il Congresso degli Stati Uniti ha trovato un accordo per evitare un nuovo shutdown. Stanziate ingenti somme per il muro al confine con il Messico.
Il Congresso degli Stati Uniti ha raggiunto un accordo di principio che dovrebbe evitare un nuovo shutdown, ovvero il blocco parziale dell’amministrazione pubblica, in attesa dell’approvazione del bilancio. Ciò dopo che già si è registrato, nello scorso gennaio, il blocco più lungo della storia della nazione nordamericana. Con circa 800mila dipendenti pubblici coinvolti che, per la prima volta, non hanno ricevuto lo stipendio.
Da settimane infatti i repubblicani e i democratici sono protagonisti di un duro braccio di ferro. Principale motivo di divisione: il muro alla frontiera con il Messico che il presidente Donald Trump vuole ad ogni costo costruire. “Non so quando il governo riaprirà. Ma posso dirvi che non riaprirà fino a quando non avremo un muro, o una recinzione, come vogliano chiamarla”, ha affermato il presidente aveva affermato già prima di Natale il miliardario americano.
Leggi anche: Cosa è riuscito a fare Donald Trump in due anni da presidente degli Stati Uniti
L’annuncio di un’intesa di massima tra maggioranza e opposizione è arrivato nella serata di lunedì 11 febbraio, dopo un’ultima trattativa tra le parti. Uno dei principali negoziatori repubblicani, il senatore Richard Shelby, ha dichiarato alla Cnn che l’accordo comprende anche il finanziamento della sicurezza frontaliera. In particolare, per la costruzione di una barriera lunga 55 miglia (circa 88 chilometri) dovrebbero essere concessi 1,375 miliardi di dollari.
Si tratta di un compromesso tra quando chiesto da Donald Trump e il “no” inizialmente imposto dai democratici. Il presidente, in visita nella città di El Paso, al confine con il Messico, mentre i negoziati proseguivano ha affermato che il muro permetterebbe “di salvare delle vite”.
Ora occorrerà attendere un voto da parte del Congresso per rendere operativo l’accordo. Nonché l’approvazione da parte della stessa Casa Bianca, che in linea teorica potrebbe opporsi ponendo il veto sul provvedimento, qualora l’amministrazione Trump dovesse ritenere insufficiente lo stanziamento per il muro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dall’Unione europea al Regno Unito, passando per il Canada, crescono le misure diplomatiche contro Israele. Che però va avanti con il genocidio a Gaza.
Dall’Africa all’Amazzonia, con un bianco e nero più vivo di ogni colore ha raccontato bellezze e fragilità del mondo. E dell’uomo che ci si muove dentro.
L’amministrazione Trump sta portando avanti una battaglia contro le università e le proteste studentesche per Gaza. Ora ha vietato agli stranieri di frequentare Harvard.
Il 30 aprile ha segnato il cinquantesimo anniversario della fine della guerra del Vietnam. Questo reportage è un viaggio alla scoperta delle storie delle donne Viet Cong che hanno lottato per la resistenza e la riunificazione del paese.
Il 18 maggio in Romania si è tenuto il ballottaggio delle presidenziali e ha visto la sconfitta dell’estrema destra. Nel weekend si è votato anche in Polonia e Portogallo.
La crisi per ora sventata tra India e Pakistan, due potenze nucleari, ha messo in allerta la comunità internazionale: e non è l’unico fronte caldo.
Ex guerrigliero e simbolo della sinistra latinoamericana, José “Pepe” Mujica è morto il 13 maggio 2025 all’età di 89 anni.
Dopo l’appello di febbraio Abdullah Öcalan, ora la fine del Pkk è realtà. La decisione è stata presa nel corso del 12esimo Congresso del partito.
La Fifa ha scelto San Sebastián tra le sedi dei mondiali di calcio 2030. I cittadini della città basca, già colpita da overtourism e gentrificazione, non ci stanno.