Un evento meteorologico estremo ha provocato una strage in Texas. Venerdì, piogge torrenziali si sono abbattute sulla porzione centrale dello stato americano, provocando una repentina e violenta inondazione. Dal cielo è caduta in un giorno un terzo della quantità di precipitazioni che normalmente è attesa in un anno intero. L’acqua del fiume Guadalupe – corso che nasce nella contea di Kerr e sfocia nel Golfo del Messico – è cresciuta di conseguenza in modo improvviso e spaventoso: otto metri in soltanto 45 minuti.
Ancora disperse dieci bambine che erano in un centro estivo in Texas
La furia dell’inondazione ha travolto tutto ciò che ha trovato sulla sua strada: alberi, case, automobili. Il bilancio in termini di perdite di vite umane è sconvolgente e ancora provvisorio: i morti sono ormai più di 100, comprese decine di minorenni. La valanga di fango ha travolto anche un campo estivo nel quale erano presenti 750 bambini. Dieci di loro, secondo quanto riferito dalle autorità locali, sono tuttora dispersi. Complessivamente, più di 160 persone mancano ancora all’appello.
The death toll from catastrophic floods in Texas reached at least 78, including 28 children, as the search for girls missing from a summer camp continued and fears of more flooding prompted evacuations of volunteer responders https://t.co/cl8kU8XuIGpic.twitter.com/5gZybMbOJb
Sul posto sono stati inviati 500 soccorritori, coadiuvati da quattordici elicotteri e numerosi droni. A loro si sono aggiunte decine di residenti che volontariamente stanno partecipando alle ricerche. Il tempo passato è però tale che occorrerebbe un miracolo ormai. “Ritroviamo corpi un po’ ovunque”, hanno spiegato le autorità della città di Kerrville.
Polemiche sui tagli ai servizi meteorologici voluti da Donald Trump
Nella giornata di domenica la massa di acqua si era già ritirata ampiamente, lasciando spazio a un paesaggio di devastazione. Proprio l’area del campo estivo appare una delle più colpite: il fango è ovunque, finestre e porte sono state divelte.
La sera del 4 luglio, l’ufficio locale del National weather service che copriva la contea di Kerr disponeva di cinque agenti in servizio, ovvero il numero normalmente previsto in caso di condizioni meteo agitate. I funzionari hanno emesso una prima allerta e poi, all’1:14 di notte, un allarme per “flash flood” (inondazione improvvisa “potenzialmente catastrofica”). Di fatto, ciò implica un avviso immediato via sms sui cellulari nella zona. A quell’ora, però, molte persone dormivano e soprattutto i bambini presenti al campo estivo non avevano telefoni. L’allarme, insomma, non si è diffuso in modo sufficientemente rapido.
Il presidente Donald Trump ha dichiarato lo stato di catastrofe e ha affermato che conta di visitare le zone colpite nei prossimi giorni. Il capo di stato si è poi dovuto difendere dalle prime polemiche che sono sorte attorno alla catastrofe: c’è infatti chi ha puntato il dito contro i tagli ai servizi meteorologici voluti dall’amministrazione di Washington. Numerosi residenti delle zone colpite hanno affermato infatti di non essere stati avvertiti in tempo sui rischi di inondazioni.
Il peso dei cambiamenti climatici sugli eventi meteorologici estremi
È difficile affermare con certezza che possa esserci un legame tra i licenziamenti e le diminuzioni dei finanziamenti alle agenzie meteorologiche e quanto accaduto in Texas. Di sicuro però, si possono sottolineare due questioni, entrambe legate ai cambiamenti climatici provocati dal riscaldamento globale. La prima è relativa al fatto che, da anni e anni ormai, la comunità scientifica avvisa sul fatto che una delle conseguenze dell’aumento della temperatura media globale è proprio la moltiplicazione degli eventi meteorologici estremi, che stanno diventando e diventeranno sempre più frequenti e violenti.
Ora, per avere la certezza anche un singolo fenomeno sia dipeso (o sia esacerbato) dal riscaldamento climatico, sono necessari studi. Una nuova branca della climatologia e della meteorologia, la Scienza dell’attribuzione, si occupa proprio di questo. Ma anche in attesa di un’indicazione precisa rispetto a quanto accaduto in Texas, è chiaro che in futuro andremo sempre più incontro a situazioni di questo tipo.
Le previsioni meteo rese più complesse dal riscaldamento globale
La seconda questione è legata alle difficoltà crescenti che i meteorologi devono affrontare per effettuare precisioni precise e accurate. I modelli matematici sui quali ci si basa sono di più difficile comprensione poiché gli eventi procedono in modo più veloce rispetto al passato: “La finestra per ottenere previsioni accurate si accorcia di diverse ore per ogni grado centigrado di riscaldamento globale”, ha spiegato uno studio dell’università di Stanford apparso nel 2021. L’adattamento ai cambiamenti climatici passa anche per nuovi investimenti nella meteorologia: esattamente il contrario di quanto deciso da Trump negli Stati Uniti.
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