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Questo strumento consente di capire quanto i nostri acquisti contribuiscono allo sfruttamento di altri esseri umani
Oggi esistono numerosi strumenti per calcolare le emissioni di anidride carbonica che generiamo o l’impatto ambientale che deriva dal nostro stile di vita e dalle nostre azioni. Un sito internet, chiamato Slavery Footprint, è arrivato a calcolare, attraverso una serie di domande, l’impatto che i nostri acquisti hanno sullo sfruttamento dei lavoratori. “Quanti schiavi lavorano per te?”, questa è la domanda con cui si apre il portale, creato per mostrare gli effetti dell’economia consumistica e globalizzata in cui viviamo.
I dati chiaramente non possono essere così precisi, sono piuttosto un ottimo pretesto per comprendere più a fondo come le abitudini di consumo, magari considerate innocue, possono avere un grave impatto sulla vita di molte persone. Prodotti di consumo quotidiano, quali caffè e tè, sono in molti casi ottenuti sfruttando i lavoratori, spesso bambini.
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In che tipo di casa vivi, quali alimenti (spezie comprese) consumi, che detergenti utilizzi, come ti vesti. Fornendo informazioni sul proprio stile di vita è possibile avere una stima di quanti schiavi lavorano quotidianamente per te.
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Anche il settore dei cosmetici nasconde lati oscuri, per ottenere la mica, un minerale utilizzato in polvere nella produzione di rossetti e ombretti, vengono sfruttati migliaia di bambini in India per l’estrazione del minerale. Pietre rare e gioielli sono tristemente legati a paesi caratterizzati da guerre civili e corruzione, come la Sierra Leone, dove le condizioni e l’ambiente di lavoro sono tra i più pericolosi al mondo.
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Non possono chiaramente mancare i prodotti tecnologici, ma anche quelli sportivi e l’abbigliamento (sembra che circa 1,4 milioni di bambini siano costretti a lavorare nei campi di cotone dell’Uzbekistan, un numero superiore a quello dei bambini presenti in tutto il sistema scolastico pubblico di New York).
È importante conoscere e riconoscere questi prodotti, per riuscire a contrastare attraverso il proprio potere di acquisto la schiavitù moderna, ancora così diffusa in tutto il globo.
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