Stati Uniti, sparatoria in una sinagoga di Pittsburgh. Almeno 11 le vittime

Un uomo, spinto forse dall’odio antisemita, ha aperto il fuoco in una sinagoga di Pittsburgh, negli Stati Uniti, uccidendo almeno undici persone.

Aggiornamento domenica 28 ottobre – Il sospettato è stato identificato come Robert Bowers, 46enne di Baldwin, Pennsylvania. L’uomo in passato aveva scritto sui social media dei post a carattere antisemita, ora oggetto delle indagini. Sono 29 i capi d’accusa a suo carico, tra cui crimini d’odio.

L’estremista, al momento della strage, aveva con sé un fucile d’assalto e almeno tre pistole. La sparatoria è la più violenta nei confronti della comunità ebraica nella storia degli Stati Uniti, secondo la Lega anti diffamazione.


 

A sole due settimane dal primo weekend in 25 anni che gli abitanti della città di New York hanno trascorso senza sparatorie, gli Stati Uniti sono di nuovo teatro di una strage. Sabato mattina intorno alle 10:00 ora locale, un uomo ha aperto il fuoco nella sinagoga Tree of life di Pittsburgh, in Pennsylvania, uccidendo undici persone. I feriti sono sei e comprendono quattro agenti di polizia; lo ha reso noto Chris Togneri, un portavoce del dipartimento locale.

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Due abitanti del quartiere di Squirrel hill, a Pittsburgh in Pennsylvania, si fanno forza dopo la sparatoria © Jeff Swensen/Getty Images

Cos’è accaduto a Pittsburgh

Il sospettato, descritto come un maschio bianco, sarebbe entrato nella sinagoga durante la celebrazione dello Shabbat, la festa del riposo, urlando: “Tutti gli ebrei devono morire”. Lo riporta l’emittente radiotelevisiva Cbs. L’uomo si è quindi barricato all’interno dell’edificio, ha dichiarato al New York Times la consigliera comunale Erika Strassburger. All’arrivo della polizia, il killer ha rivolto l’arma verso gli agenti che sono comunque riusciti ad arrestarlo. La sinagoga si trova nel quartiere ebraico di Squirrel hill, dove le autorità hanno invitato gli abitanti a non uscire di casa.

Le dichiarazioni in seguito alla sparatoria

“Troppo a lungo abbiamo ripetuto: ‘questa volta è troppo’. Alla luce della tragedia di oggi, dobbiamo unirci e passare all’azione per prevenire episodi simili in futuro. Non possiamo accettare la violenza come se fosse normale”: queste le parole del governatore della Pennsylvania, Tom Wolf. Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha espresso la propria preoccupazione su Twitter, aggiungendo che se nella sinagoga ci fosse stato un vigilante armato avrebbe potuto difendere i presenti, e che la nazione dovrebbe rafforzare le leggi sulla pena di morte.

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