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Da Stephen King a Dave Eggers, oltre 600 scrittori statunitensi hanno firmato una “lettera aperta al popolo americano” spiegando la loro opposizione alla candidatura di Trump.
Un tempo gli scrittori ricoprivano un ruolo di spicco nella società, contribuendo attivamente allo sviluppo di una coscienza democratica, basti pensare a giganti della letteratura dall’indubbio impegno sociale come Dostoevskij e Gramsci. Questa influenza è sembrata gradualmente spegnersi negli ultimi decenni e i media hanno imposto compromessi agli intellettuali. Dagli Stati Uniti arriva però una notizia che ci ricorda che gli scrittori possono ancora contribuire a costruire un mondo migliore con la forza delle loro idee e delle loro parole scritte.
Un crescente numero di scrittori, oltre seicento al momento, ha sottoscritto una “lettera aperta al popolo americano” spiegando i motivi della loro opposizione alla candidatura come presidente del repubblicano Donald Trump. Tra gli autori ci sono nomi di spicco della narrativa a stelle e strisce, come il re del brivido Stephen King, il premio Pulitzer Junot Díaz, Cheryl Strayed e Dave Eggers.
La lettera, pubblicata sul sito letterario Hub, cita un lungo elenco di motivi per cui gli autori hanno deciso di schierarsi contro Trump, il quale “si rivolge deliberatamente agli elementi più vili e violenti della società, incoraggia l’aggressività tra i suoi seguaci e denigra le donne e le minoranze”. King e colleghi hanno deciso di scrivere la lettera perché ritengono che “ogni democrazia degna di questo nome si basi sul pluralismo, accetti il disaccordo e raggiunga il consenso attraverso il dibattito ragionato”.
È possibile sottoscrivere la lettera sul sito ipetitions.com, attualmente, dal momento della sua pubblicazione lo scorso 24 maggio, sono state raccolte oltre 20mila firme.
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