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Steve Cutts, illustratore e animatore, da sempre attento a società e ambiente, ha realizzato il video Are you lost in the world like me?, ultimo lavoro del musicista Moby e del gruppo Void Pacific choir.
Ti senti anche tu, come me, un po’ disorientato nel caos di questo mondo? La domanda riecheggia quasi ossessivamente nel refrain del nuovo singolo Are you lost in the world like me, con cui il musicista newyorkese Moby e la sua band dei Void Pacific Choir lanciano il proprio ultimo album avvalendosi di un video appositamente realizzato dal noto illustratore ed animatore londinese Steve Cutts.
Con la vivacità creativa e l’ironia garbata ma tagliente che li contraddistinguono, i disegni animati di Cutts da sempre privilegiano temi di rilevanza sociale o di ispirazione ambientale, com’era già avvenuto, ad esempio, nel cortometraggio Man.
In quest’ultima impresa Cutts focalizza l’attenzione su paradossi e insidie di quella giungla metropolitana che noi, inquilini del terzo millennio, siamo costretti a frequentare, arrivando però spesso e volentieri ad abusare, in modo per lo più meccanico ed inconsapevole, di quelle risorse tecnologiche che ci rendono costantemente connessi via web, drogati di selfie e di chat, ma totalmente alienati rispetto al mondo circostante, e talvolta ridotti quasi ad automi.
Una denuncia seria ed inquietante, sebbene l’autore ci rappresenti come buffe e spiritose creature dagli occhioni sgranati, disegnati secondo lo stile dei cartoni animati degli anni ’30 quali ad esempio Popeye o Betty Boop.
Pessimismo? Catastrofismo? Toni allarmistici? In realtà, a ben guardare, l’idea dell’essere umano alienato dal progresso tecnologico non è del tutto inedita, fin dai tempi dell’omino di Charlie Chaplin che in Tempi moderni si ritrovava (con conseguenze ben più nocive e drammatiche) in balia della catena di montaggio.
https://www.youtube.com/watch?v=D2AEcUc8tOA
Nel video di Steve Cutts i protagonisti si aggirano, quasi come dei novelli Charlot 2.0, fra trasporti pubblici brulicanti di sconosciuti che si moltiplicano vertiginosamente di numero, alle prese con episodi di bullismo, mostri metropolitani che si virulentano o ingigantiscono all’improvviso come farebbe l’incredibile Hulk, e soprattutto con una compulsione ininterrotta all’uso dello smartphone che genera in loro sonnolenza e abulia.
File ordinate ed interminabili di passanti dipendenti dal telefonino cadono l’uno dopo l’altro in un tombino aperto, signorine procaci camminano tra i camion con look discinto posando con le labbra protese per il selfie di ordinanza; perfino Cenerentola e il principe azzurro si ignorano reciprocamente, ciascuno concentrato sullo schermo del proprio cellulare, al pari di tutte le coppie che siedono, in posture ed atteggiamenti perfettamente omologati, sui tavolini di un bar.
La rappresentazione di Cutts si concentra dunque tutta ed esclusivamente sui risvolti negativi delle nuove tecnologie e dei social network, omettendo volutamente di soffermarsi sugli innegabili vantaggi, anche in termini di rapporti interpersonali e di ampliamento dei propri orizzonti individuali, che il mondo virtuale può racchiudere.
Tale approccio intende ovviamente fungere da campanello di allarme circa le insidie di strumenti che inesorabilmente rischiano diventare per tutti noi un’arma a doppio taglio.
L’autore del brano musicale, ovvero il cantante newyorkese Moby (al secolo Richard Melville Hall), e l’illustratore Steve Cutts, londinese di origine americana, appaiono accomunati da una spiccata propensione ad occuparsi di sostenibilità e ambiente.
È stato Moby a pensare di coinvolgere Cutts nel video del brano di lancio di un album interamente dedicato alle storture dei sistemi consumisti contemporanei, ovvero a tutti quei meccanismi perversi che stritolano la nostra quotidianità favorendo di volta in volta ansia, disordini alimentari, deterioramento del pianeta e delle sue risorse naturali, ingiustizie sociali, danni alla salute e mille altri malesseri.
Non a caso, l’intero album di Moby and the Void Pacific Choir è dedicato proprio ai sistemi che si inceppano o smettono di funzionare, poiché già il titolo These systems are failing lascia presagire una critica alquanto ampia e pervasiva al nostro globale impianto di vita.
Non si può tuttavia resistere alla tentazione di domandarsi se entrambi gli autori di Are you lost in the world like me, cioè il musicista Moby e il disegnatore Steve Cutts, abbiano riflettuto sul fatto che saranno proprio la tecnologia e i social network ad assicurare la più ampia diffusione al loro video e al messaggio di riflessione e consapevolezza in esso contenuto.
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