
Ha dato il via ai concerti ad alta quota ben 28 anni fa distinguendosi sin dall’inizio per il rispetto delle terre alte. Sancito anche da un manifesto.
Nel 1985 Stevie Wonder vince un Oscar e lo dedica a Nelson Mandela. La sua musica successivamente viene censurata dall’Ente radiotelevisivo sudafricano.
Estate del 1984. I Just Called To Say I Love You. Un brano più melodico, soft e di stampo tipicamente 80’s rispetto ai precedenti per Stevie Wonder. Ed è anche un pezzo che sarà inserito nella colonna sonora di “The Woman In Red” (“La signora in rosso” di Gene Wilder e con Kelly LeBrock) e che vincerà l’Oscar per la migliore canzone da film.
http://www.youtube.com/watch?v=QwOU3bnuU0k
È il 25 marzo 1985 quando infatti l’artista si aggiudica la prestigiosa statuetta. Dopo aver ricevuto il premio, Stevie Wonder decide di dedicarlo a Nelson Mandela, leader del movimento anti-apartheid ancora in prigione.
Ma proprio in generale la situazione in Sudafrica non è delle migliori.
Il giorno dopo la dedica speciale dell’artista, infatti, la South African Broadcasting Corporation, l’ente radiotelevisivo di Stato che in quel momento aveva il monopolio delle trasmissioni in tutto il Sudafrica, decide di censurare le canzoni di Stevie Wonder. “La censura contro Wonder” – afferma un portavoce dell’Ente radiotelevisivo – “si è resa necessaria dopo che lunedì notte ad Hollywood, accettando l’Oscar, il cantante negro aveva espresso il suo sostegno per Nelson Mandela, il leader nazionalista dell’African National Congress”.
Spesso gli artisti si sono mobilitati contro l’apartheid e quindi in favore di “Madiba”, organizzando anche eventi prima e dopo gli anni da lui trascorsi in prigione. Ma dal 1985 dovranno passare altri cinque anni prima della sua liberazione, avvenuta l’11 febbraio 1990.
Leonardo Follieri
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