![Razze di cani: dalle origini alle moderne varietà](https://cdn.lifegate.it/bSEeG8F9MBxhh-d_q0lGY4e8o-I=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/pastore-tedesco.jpg, https://cdn.lifegate.it/JGycfV5JDTQ3OLIQymT35GU3ZUk=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/pastore-tedesco.jpg 2x)
I cani si differenziarono dai lupi almeno 15mila anni fa, da allora è nata una delle specie animali a maggiore variabilità morfologica e comportamentale.
Una petizione chiede che la lupa Alberta venga sottratta alla sua prigionia e trasferita in un habitat adeguato alle sue esigenze etologiche.
“Non è cane, non è lupo, sa solo quello che non è”, e quindi deve stare in gabbia. Parliamo della lupa Alberta (e non di Balto, protagonista dell’omonimo film di animazione), esemplare di lupo ibrido rinchiuso nel canile di Isernia.
Alberta, così battezzata in onore di Alberta Antenucci, l’animalista che ne ha preso a cuore il destino, è una femmina di circa un anno e mezzo di ibrido tra lupo e cane. L’animale vive dentro ad un angusto box nel canile molisano fin da quando era cucciola.
Per via della sua natura meticcia Alberta vive in una sorta di limbo, non può essere adottata ma neppure reintrodotta in natura (sebbene sia stata sterilizzata, quindi non si correrebbe il rischio che possa contaminare la purezza genetica del lupo) perché vive in cattività da troppo tempo e questo pregiudicherebbe le sue possibilità di sopravvivenza allo stato selvaggio.
Per chiedere che Alberta viva una vita più consona alla sua natura l’associazione NonSoloAnimali ha lanciato una petizione sul portale change.org. “Alberta dovrebbe essere trasferita in un centro di recupero della fauna selvatica specializzato, con personale competente – si legge sul sito. – Chiediamo al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti che Alberta venga affidata ad una struttura idonea e specializzata che ne consenta un’adeguata gestione e più in generale chiediamo che, nel rispetto del benessere animale, possa essere trovata, anche per il futuro, una soluzione alla gestione degli individui ibridi che potranno eventualmente essere recuperati o catturati”.
In virtù delle sue necessità etologiche l’animale non può vivere in un canile. Ad Alberta dovrebbe pertanto essere applicata la normativa in materia di fauna selvatica e non quella sugli animali d’affezione, sarebbe dunque opportuno trasferirla in un’area faunistica “che disponga di strutture adeguate, personale tecnico e sanitario formato ed esperienza nella gestione di lupi e ibridi”, ha commentato il Wolf Apennine Center, centro per la gestione del Lupo istituito presso il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.
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