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Con il progetto Farmers&Predators Almo Nature dona 900 chili di mangime per i cani da guardiania delle aziende zootecniche dell’Appennino piemontese.
Negli anni Settanta il lupo (Canis lupus italicus) era stato quasi completamente sterminato. Oggi, grazie all’entrata in vigore di leggi di tutela, allo spopolamento delle aree montane e all’aumento delle sue prede naturali, la popolazione di lupi è tornata a crescere e sta lentamente occupando gli antichi territori. Il ritorno del lupo, animale unico, in grado di suscitare reazioni diametralmente opposte, ha però trovato molta resistenza (spesso fomentata dalla cattiva stampa), soprattutto da parte degli allevatori ormai disabituati alla convivenza con questo predatore. In Italia tra le principali cause di mortalità del lupo c’è il bracconaggio. Uccidere i lupi, oltre ad essere illegale, è dannoso dal punto di vista ecologico, poiché questi animali si trovano al vertice della catena alimentare e svolgono un ruolo fondamentale che ha ripercussioni su tutti i livelli successivi. È stato inoltre dimostrato che l’abbattimento è un metodo inefficace per ridurre gli attacchi. Qual è dunque il miglior modo per proteggere il bestiame dai lupi? Il cane da pastore, in particolare il pastore maremmano abruzzese, abituato da secoli a difendere le greggi. Per sostenere gli allevatori che hanno deciso di puntare sui cani da pastore come metodo naturale di difesa e per ridurre il conflitto tra uomo e lupo, Almo Nature garantirà il mantenimento alimentare gratuito dei cani da guardiania per tutto il 2018.
Almo Nature, azienda di pet food che produce alimenti naturali, ha lanciato diversi progetti volti alla conservazione della biodiversità. Tra questi c’è Farmers&Predators, composto dalle due azioni Reduce the conflict e A possible alliance, che ha come obiettivo di favorire la convivenza tra uomo e predatori, offrendo strumenti concreti per la riduzione dei conflitti nell’ambito delle attività agricole e zootecniche.
Nell’ambito di questo progetto, nato grazie alla collaborazione con l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese, Almo Nature si è impegnata a donare circa cinquecento grammi di pet food al giorno per ciascun cane per tutto il 2018, con forniture a cadenza trimestrale. È stata effettuata la prima consegna di circa novecento chili di alimento secco, di cui hanno beneficiato sei aziende agricole con quattordici cani da guardiania, tutti di razza maremmano abruzzese.
Per aderire al progetto le aziende non devono intraprendere alcun atto di ostilità nei confronti dei predatori e devono impegnarsi a mantenere lo stato di benessere dei cani nel più totale rispetto della loro natura. “Tra l’uomo e l’animale esiste un partenariato preciso dove il cane, svolgendo un ruolo di alleato fedele, merita un trattamento e cure conseguenti”, si legge in un comunicato di Almo Nature.
Se da un lato il cane può essere una delle principali minacce alla conservazione del lupo, il fenomeno dell’ibridazione antropogenica rischia infatti di comprometterne l’integrità genetica, dall’altro proprio il cane può essere un prezioso alleato per questi schivi animali, riducendo il conflitto tra uomo e lupo. “È necessario far capire che imbracciare i fucili non è una soluzione valida per proteggere il gregge dagli attacchi dei predatori – spiega Camila Arza Garcia, responsabile dell’area aLmore di Almo Nature. – Attraverso il nostro progetto ci schieriamo dalla parte del lupo e di tutti quegli allevatori che guardano alla biodiversità come una ricchezza da preservare e che impiegano cani da guardiania. Vogliamo far passare il messaggio che è importante un nuovo patto degli umani con tutte le altre vite perché crescere nelle diversità e in armonia con la natura è un valore aggiunto per il territorio e per le attività agricole stesse”.
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