Switch, la startup italiana che rende più organizzata, efficiente ed economica la mobilità condivisa in città

Una piattaforma in grado di pianificare la distribuzione di mezzi all’interno dei contesti urbani con il fine di ottimizzare la mobilità: ecco Switch.

  • Switch è un’azienda tecnologica nata a Roma che produce software al servizio della shared mobility.
  • Ha creato una piattaforma software con intelligenza artificiale e machine learning dedicata sia alle aziende di mobilità sia alle amministrazioni delle città.
  • Il programma è in grado di analizzare una grande mole di dati e restituire un quadro completo sull’evoluzione e le necessità della mobilità condivisa, riuscendo così a migliorare il servizio di trasporti urbani.

In molte metropoli del mondo, è preferibile affidarsi al trasporto pubblico o al noleggio a breve termine di un mezzo per spostarsi fra le vie cittadine. Le limitazioni di accesso ai centri storici, la difficoltà nel trovare parcheggio e una maggiore considerazione dell’ambiente stanno rendendo obsolete le usanze di una volta, per le quali ogni cittadino doveva dotarsi di un’automobile personale. Merito anche delle innovazioni tecnologiche, come le diffuse app di car sharing o di noleggio biciclette, nonché di un miglioramento dei trasporti urbani. Questo cambiamento prende il nome di shared mobility: la mobilità condivisa si sta affermando negli ultimi anni e la startup italiana Switch vuole rendere ancora più facile implementare i suoi servizi. Le prime prove sul campo nelle città d’Italia raccontano una storia di successo positiva per l’ambiente.

Le novità della shared mobility

Con mobilità condivisa ci si riferisce all’utilizzo di un mezzo in modo collettivo anziché individuale. Che si tratti di automobili, bici elettriche o monopattini, ogni giorno i viaggiatori prelevano i veicoli in luoghi congestionati e li lasciano in aree poco trafficate. Ciò, però, è finora uno degli aspetti negativi della novità, perché gli utenti spesso non trovano una corsa conveniente, le amministrazioni locali rischiano di offrire un servizio di mobilità urbana di bassa qualità e gli operatori perdono ricavi dato che spendono molti soldi per il recupero a causa di flotte mal distribuite.

Per sopperire alla mancanza di capacità di previsione e di risorse, e offrire know-how per la gestione dei dati, c’è Switch, che fa parte dell’ecosistema LifeGate Way. La startup sviluppa software per la gestione di flotte di shared mobility tramite una piattaforma basata su machine learning e intelligenza artificiale in grado di analizzare i dati di viaggio e le caratteristiche di una città così da suggerire la migliore distribuzione dei veicoli in base alla domanda di mobilità prevista. “Switch è attualmente attivo in sette città: Torino, Roma, Milano, Firenze, Bari, Palermo e Pescara. Collaboriamo con le amministrazioni locali a Torino e Roma, mentre nelle altre città operiamo con importanti operatori privati. I primi risultati sono incoraggianti e in linea con gli obiettivi di aumento dell’utilizzo dei veicoli attraverso una migliore distribuzione e minori costi con una gestione più efficiente delle operazioni di manutenzione” spiega Matteo Forte, fondatore e amministratore unico dell’azienda. Il prodotto è pensato per gestori di servizi mobili di condivisione, per le amministrazioni locali e per le aziende di delivery o logistica.

team startup Switch
Il team di Switch. Il secondo da destra è il founder e amministratore unico, Matteo Forte © Switch

I risultati a Torino e Roma

A Roma, Switch sta utilizzando City Insight, un modulo della piattaforma che permette di agire sulla pianificazione della mobilità urbana. In particolare, l’obiettivo è quello di ottimizzare la posizione e la quantità delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Questo progetto integra vari dati, come quelli di mobilità dell’operatore WindTre e di Roma Capitale, per simulare diversi scenari e individuare le soluzioni migliori. A Torino, in collaborazione con l’amministrazione comunale e l’azienda 5T, Forte e soci hanno avviato un progetto volto a migliorare la gestione della mobilità condivisa utilizzando i moduli di business intelligence e monitoring. Questo permette al Comune di Torino e a 5T di analizzare le performance storiche relative all’utilizzo dei mezzi di shared mobility sul loro territorio, identificare aree di miglioramento e intervenire tempestivamente in caso di violazioni per garantire un servizio di mobilità condivisa efficiente, sostenibile e rispettoso delle regole.

Un’auto in transito nel centro di Roma © Pixabay

Forte ha abitato nella trafficata Trastevere, al centro di Roma: è lì che, da assiduo fruitore di sharing mobility, ha capito i problemi di questi servizi. Switch, inizialmente, era un’app che collegava chi stava guidando un auto in car sharing con gli utenti che ne stavano cercando una. Facilitando l’incontro, permetteva ai primi di risparmiare tempo non dovendo cercare parcheggio, e ai secondi di trovare un’auto disponibile dove e quando ne avevano bisogno. Con quest’idea, i fondatori riescono a raccogliere un primo investimento da MobilityUP e ad essere selezionati da LVEnture Group e Sara Assicurazioni per il percorso di pre-accelerazione Urban tech. L’azienda è stata fondata a metà febbraio 2020.

I successi di Switch

Dopo la fiducia dei primi investitori di MobilityUP, è arrivata anche la selezione per Berkeley Skydeck Europe, il programma di accelerazione dell’università di Berkeley, California, che ha rappresentato un significativo punto di svolta, avendo fornito sia i finanziamenti sia l’impulso per definire la visione della startup italiana. “Un’ulteriore validazione del nostro percorso è arrivata dall’Istituto europeo di tecnologia, Eit Urban Mobility, che ci ha selezionati per un significativo grant di ricerca e sviluppo e per E+ Mobility, il loro programma di accelerazione verticale sulla mobilità. Questo ci permetterà di far evolvere ulteriormente la nostra piattaforma e di presentarla a città ed aziende in tutta Europa”, racconta Forte.

Switch promette agli operatori di ridurre i costi e aumentare i ricavi. Inoltre, la startup consente di identificare eventuali aree di miglioramento e di intervenire tempestivamente per garantire un servizio di mobilità condivisa sempre più efficiente e sostenibile. “I segnali che riceviamo sono molto incoraggianti e la nostra squadra è piena di energia e ottimismo”, conclude Matteo Forte. “Crediamo fermamente che entro la fine dell’anno riusciremo a espandere il servizio di in diverse città europee. Stiamo già esplorando diverse opportunità e non vediamo l’ora di poterle annunciare pubblicamente”. Grazie a un’idea italiana, sarà presto possibile in molte città accelerare la transizione verso una mobilità urbana più leggera, elettrica e condivisa.

 

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