Il coronavirus si è portato via Amoim Aruká, l’ultimo indigeno del popolo Juma
Con la morte di Amoim Aruká finisce per sempre la storia del popolo indigeno Juma. Esprimono dolore, e rabbia, le associazioni dell’Amazzonia brasiliana.
Con la morte di Amoim Aruká finisce per sempre la storia del popolo indigeno Juma. Esprimono dolore, e rabbia, le associazioni dell’Amazzonia brasiliana.
Mentre l’Amazzonia brucia, legno, soia e carne inondano i nostri mercati. Nella puntata di Presadiretta dell’8 febbraio si indagano i meccanismi di questo sistema corrotto.
Un accordo tra i commercianti di soia ha fatto sì che in dieci anni siano stati risparmiati 18mila chilometri quadrati di terra dalla deforestazione in Amazzonia.
Tra il 2000 e il 2018, oltre 513mila chilometri quadrati di foresta amazzonica sono stati sacrificati per fare spazio a strade, miniere, pascoli.
Sono più di 11mila i chilometri quadrati di superficie disboscata in un solo anno Amazzonia. È il dato peggiore dal 2008.
Un riconoscimento che lega questa pianta al suo territorio nativo e al popolo indigena che la coltiva. Per una produzione unica.
Cosa significano le elezioni americane 2020 per gli altri paesi? Abbiamo raccolto alcune reazioni da tutto il mondo sui temi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Raoni Metuktire, capo degli indigeni brasiliani Kayapó, è stato nominato per il premio Nobel per la Pace. Dopo 40 anni, la lotta per l’Amazzonia continua.
Il presidente Bolsonaro si ferma a parlare con i cronisti per annunciare di avere il coronavirus, intanto il Brasile conta 65mila vittime.
I dati ufficiali indicano che nell’Amazzonia brasiliana sono stati registrati oltre 2.200 incendi a giugno. In aumento del 19,5 per cento rispetto al 2019.