L’Alaska dirama per la prima volta un’allerta meteo per il caldo

Benché non si tratti di caldo record, il servizio meteorologico americano ha deciso di diramare un’allerta in Alaska: “Una presa di coscienza”.

“La nostra regione sarà interessata da un’ondata di caldo anomalo. Le persone, non abituate a queste temperature insolitamente elevate, potrebbero presentare sintomi legati a colpi di calore. Prendete le necessarie precauzioni”. A questo genere di messaggi siamo abituati. Nei periodi estivi si tratta di allarmi usuali in paesi come l’Italia, e ormai anche – sempre più spesso – nelle nazioni dell’Europa settentrionale. Anche gli Stati Uniti spesso devono fronteggiare ondate di caldo particolarmente forti. Ma questa volta l’allerta in questione assume un carattere storico: si tratta della prima volta che il National weather service (Nws) americano la dirama per l’Alaska.

Nel 2019 in Alaska il record di caldo

Non era infatti mai accaduto che un’allerta per caldo anomalo fosse diramata per lo stato più settentrionale degli Usa, situato nella estremità nordoccidentale del continente e bagnato dal Mar Glaciale Artico. Il primo avviso è stato diffuso domenica 15 giugno nella città di Fairbanks, la seconda più grande dello stato, abitata da 32mila persone, nella quale sono stati toccati gli 85 gradi Fahrenheit (29,4 gradi centigradi).

Non si tratta, in realtà, della prima volta che l’Alaska è interessato da temperature al suolo anomale durante i mesi estivi. Nel 2024 per due volte si sono superati i 90 gradi Fahrenheit, pari a 32,2 gradi centigradi. E nel 2019 un’ondata di caldo estremo portò a battere dei record assoluti a Anchorage, Fairbanks e in altre località.

Il National weather service vuole fornire più informazioni alla popolazione

A cambiare, però, è l’approccio del Nws, che punta ora a fornire maggiori informazioni alla popolazione, anche con l’obiettivo di sensibilizzare sul problema. In passato, infatti, si utilizzavano dei “comunicati meteorologici speciali”, mentre ora si adottano gli stessi messaggi di allerta del resto del territorio statunitense.

Rich Thomas, del Centro di valutazione e politiche climatiche dello stato americano, ha sottolineato in questo senso che “il caldo attuale nelle aree interne non è eccezionale o da record. C’è un nuovo strumento ufficiale, che riflette in modo più chiaro una presa di coscienza”.

“Vogliamo usare le parole giuste, in Alaska non si è abituati a queste temperature”

“Vogliamo essere sicuri di utilizzare le giuste parole e una corretta comunicazione”, ha dichiarato Alekya Srinivasan, meteorologo residente a Fairbanks, secondo quanto riportato dall’Associated Press. “Si tratta di una dichiarazione importante – ha aggiunto -. Il pubblico deve sapere che le temperature aumenteranno e che possono risultare pericolose, poiché l’Alaska non è abitato a valori così elevati”.

I consigli forniti dal National weather service in caso di ondate di caldo anomale
I consigli forniti dal National weather service in caso di ondate di caldo anomale

 

Nello stato americano i problemi di fronte alle ondate di caldo sono infatti legati alla mancanza di strumenti adeguati per difendersi: negli edifici i climatizzatori sono quasi inesistenti e, al contrario, la maggior parte delle strutture è concepita per conservare al meglio il caldo, per fronteggiare i rigidi inverni.

In Alaska case concepite per conservare il caldo

Ma non è tutto, il vicino Canada è interessato da mega-incendi e in tutto il Nord America in molte occasioni l’aria è diventata irrespirabile. Per questo le popolazioni avvolte dalle nubi di fumo sono state invitate a chiudere le finestre per limitare l’esposizione. Cosa che, in caso di ondate di caldo, rende ancor più complicato mantenere abitazioni e luoghi di lavoro a temperature accettabili.

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