Una temperatura record di 41,8 gradi centigradi è stata registra nella città di Isesaki, in Giappone: mai era stato raggiunto un valore simile.
Gli impatti dei cambiamenti climatici non risparmiano nessuno nel mondo. E una delle conseguenze principali del riscaldamento globale è la moltiplicazione della frequenza e dell’intensità delle ondate di caldo estremo. Assieme a parte dell’Europa, è il Giappone a soffrire in questo momento di condizioni straordinarie. Talmente tanto da aver portato a registrare il record assoluto di caldo per la nazione insulare.
Solo una settimana fa un altro record di caldo in Giappone
Nella città di Isesaki, situata nella porzione centrale del territorio nipponico, nella giornata di lunedì 4 agosto la temperatura ha raggiunto i 41,8 gradi centigradi. Il precedente record era stato segnato soltanto una settimana prima a Tamba, nella regione occidentale di Hyogo, con 41,2 gradi. Mentre quelli presenti, pari a 41,1, risalivano al 2018 (a Kumagaya, a nord di Tokyo) e al 2020 (a Hamamatsu, poco più a sud di Isesaki).
E non si è trattato di una fiammata isolata: il Giappone ha vissuto i mesi di giugno e di luglio più caldi della sua storia. Sebbene per stabilire un legame diretto tra i cambiamenti climatici e i singoli eventi estremi occorrano prima delle analisi specifiche – di cui si occupa una branca specifica della climatologia, la scienza dell’attribuzione – la tendenza appare chiara. L’estate del 2024 è stata la più calda di sempre nella nazione asiatica, con la temperatura media che ha eguagliato quella del 2023.
Le estati 2023 e 2024 le più caldi sempre, così come lo scorso autunno
E anche l’autunno scorso è stato il più caldo da quando i dati meteorologici vengono monitorati con regolarità, ovvero da 126 anni. Non solo: quest’anno la stagione delle piogge è finita con tre settimane di anticipo rispetto al normale. Perfino i celebri ciliegi giapponesi fioriscono ormai sistematicamente prima del normale, per via del caldo, o addirittura non lo fanno per nulla, a causa degli autunno e degli inverni non sufficientemente freddi.
Ora, le scarse precipitazioni abbinate al caldo intenso stanno prosciugando numerose riserve idriche, come confermato dal governo di Tokyo. A preoccupare è ora la situazione del settore agricolo, ma anche il rischio di incendi, che si possono propagare facilmente per via della vegetazione secca.
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