Un compromesso piatto e al ribasso. La Cop30 sul clima ha deluso le aspettative ed è terminata con accuse reciproche tra i governi.
Dalla Russia alla Svezia, il mese di gennaio è cominciato con temperature record. Raggiunti i 19 gradi centigradi nei fiordi norvegesi.
Il 2020 è iniziato senza l’inverno nei paesi nordici. Numerose località dei Paesi scandinavi, così come della Russia, hanno registrato temperature estremamente elevate rispetto alla media del periodo. Fino al record assoluto raggiunto a Sunndalsøra – località situata sulle rive del fiordo di Tingvoll, a metà strada tra le città di Ålesund e di Trondheim – dove la colonnina di mercurio arrivata a toccare i 19 gradi centigradi.
The #Scandinavian region has just broken its highest ever winter temperature record this morning 2nd of January! The temperatures of 19(c) Celsius was recorded at #Sunndalsøra, Norway! #severeweather #heatwave pic.twitter.com/4wjEFLnvu9
— WEATHER/ METEO WORLD (@StormchaserUKEU) January 2, 2020
Allo stesso modo, in Svezia le temperature dei primi giorni di gennaio sono risultate di circa 5 gradi superiori alla media del periodo nella porzione meridionale del vasto territorio della nazione europea. Mentre a nord lo scarto ha raggiunto i 10 gradi.
Sverker Hellström, climatologo dell’Istituto meteorologico svedese, ha spiegato all’Afp che “il 2 gennaio, tre stazioni situate nel centro della Svezia hanno rilevato le temperature più elevate mai registrate dal 1971”. Un abitante della zona, raggiunto telefonicamente dalla stessa agenzia di stampa, ha spiegato che “il 7 gennaio 2019 c’erano -36 gradi qui. Mentre in questi giorni siamo a +1. È chiaro che ciò può dipendere dalle condizioni meteorologiche, ma la tendenza è chiara: negli ultimi 15 anni, ed in particolare negli ultimi 10, la durata degli inverni si è ridotta in media di un mese e mezzo”.
— GW & Climate change International Media Newshub (@GNewshub) January 11, 2020
Stessa situazione nel sud della Finlandia, dove le temperature nel corso del mese di dicembre sono state di 4,5 gradi al di sopra della media del periodo, secondo l’Istituto meteorologico locale. E le previsioni indicano che il vero inverno – caratterizzato da un susseguirsi di giornate con temperature negative – non dovrebbe cominciare neppure a gennaio.
Più a nord, nel cuore arcipelago artico norvegese delle Svalbard, si è raggiunto il 109esimo mese consecutivo con temperature superiori normale. E in Russia, ai primi di gennaio, nella città di Murmansk – a pochi chilometri dal mare di Barents, sulla costa settentrionale della penisola di Kola, i termometri indicavano temperature di 6-8 gradi più alte rispetto alla normali medie stagionali. A San Pietroburgo, poi, ad inizio mese si sono toccati i 4 gradi: 12 in più del normale.
Il mese di gennaio è dunque cominciato in continuità con il 2019 e con il decennio appena terminato, caratterizzato da condizioni climatiche del tutto anomale a livello globale. La necessità di agire in modo immediato ed efficace per lottare contro i cambiamenti climatici è sempre più urgente.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un compromesso piatto e al ribasso. La Cop30 sul clima ha deluso le aspettative ed è terminata con accuse reciproche tra i governi.
Si è chiusa la prima settimana di negoziati alla Cop30 di Belém. Il mondo è diviso ma il Brasile vuole risultati concreti.
Un’analisi di Carbon Brief ha mostrato come da un anno e mezzo le emissioni complessive di gas ad effetto serra della Cina non crescano.
La guerra commerciale e i conflitti armati hanno parzialmente oscurato le numerose e deleterie scelte sul clima di Donald Trump nel suo primo anno del nuovo mandato da presidente.
“Una distruzione senza precedenti”. La prima valutazione delle Nazioni Unite sul passaggio dell’uragano Melissa è drammatica.
L’uragano Melissa è il più potente ad aver mai colpito la Giamaica. La situazione sull’isola è “catastrofica”, secondo le autorità locali.
Uno studio britannico ha analizzato le condizioni di caldo estremo che hanno colpito 854 città europee. Si tratta però solo di una parte dei decessi.
C’è chi continua a insinuare che la transizione ecologica non porterebbe i benefici sperati al clima. È il tema di questo capitolo di Bugie!
Pochi alloggi e a prezzi esorbitanti: per attivisti, scienziati, osservatori essere presenti alla Cop30 di Belém rischia di essere impossibile.
