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L’isola di Tilos, grazie al progetto europeo Tilos Horizon che prevede lo sfruttamento dell’energia solare, eolica e sistemi di accumulo, sarà alimentata al 100 per cento da energia rinnovabile. Sull’isola si sta lavorando alacremente, ora il progetto è nella fase di test del sistema. Se le prove daranno esito positivo, durante l’estate 2019 Tilos sarà la
L’isola di Tilos, grazie al progetto europeo Tilos Horizon che prevede lo sfruttamento dell’energia solare, eolica e sistemi di accumulo, sarà alimentata al 100 per cento da energia rinnovabile.
Sull’isola si sta lavorando alacremente, ora il progetto è nella fase di test del sistema. Se le prove daranno esito positivo, durante l’estate 2019 Tilos sarà la prima isola del Mediterraneo che utilizzerà solo energia rinnovabile.
Tilos – Technology innovation for the local scale, optimum integration of battery energy storage – è anche un progetto europeo di ricerca finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 a cui partecipano 13 soggetti tra aziende e istituti di sette paesi Ue (Germania, Francia, Grecia, Gran Bretagna, Svezia, Italia e Spagna). Il progetto ha l’obiettivo di dimostrare come il potenziale dello stoccaggio di batterie, a livello locale e su piccola scala, possa svolgere un ruolo multifunzionale all’interno di una micro rete di distribuzione dell’energia elettrica su un’isola che interagisce anche con le rete elettrica principale. Il progetto ha anche l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle rinnovabili su larga scala.
Il progetto prevede la realizzazione di impianti per una potenza di quasi mille kilowatt: 800 eolici e 160 di energia solare. Grazie ai nuovi sistemi rinnovabili l’isola sarà in grado di soddisfare la domanda elettrica che conta durante il periodo invernale quasi 500 abitanti, mentre in agosto durante il picco della stagione turistica arriva a 3mila turisti.
La principale sfida per i ricercatori è stata quella di costruire un sistema di stoccaggio con speciali batterie al sodio-nichel, prodotte in Italia, per l’energia prodotta da impianti eolici e solari. “Queste batterie sono insensibili alla temperatura esterne, e non hanno problemi, né se quando fa troppo caldo, né quando fa troppo freddo. Sono molto utili e posso funzionare anche parzialmente, a seconda della disponibilità dell’energia rinnovabile”, ha spiegato Marco Todeschini, ingegnere elettrico italiano della Fzsonick che ha fornito i sistemi di accumulo.
La Commissione Europea ha finanziato l’opera per l’80 per cento (11 milioni di euro su un costo totale di 15 milioni) attraverso il programma Horizon. Il progetto, considerato pilota, potrebbe essere replicato in altre isole con caratteristiche simili: popolazione contenuta, ma con variazioni stagionali che rendono l’approvvigionamento di energia problematico durante l’alta stagione turistica, anche per l’inadeguatezza delle reti elettriche che dovrebbero assicurare il rifornimento dal “continente”. Un modello che potrebbe essere applicato anche alle isole italiane.
Negli ultimi anni il tema dell’approvvigionamento energetico delle isole è diventato una questione di cui se ne sta parlando molto, soprattutto in chiave sostenibile. Le isole sono infatti laboratori naturali per sperimentare nuove tecnologie, nuovi sistemi, ma anche nuovi approcci da un punto di vista della condivisione del progetto con la cittadinanza. Un esempio su tutti è l’isola di Samsø che ha trasformato l’isola da una realtà in crisi a un paradiso ecologico che vive di turismo sostenibile e rinnovabili.
Il progetto è stato sostenuto finanziariamente anche da Tilos Park, un’associazione di residenti nata per proteggere e promuovere il patrimonio naturale e culturale dell’isola. I cittadini sperano che l’iniziativa generi un effetto positivo sul turismo portando un aumento del numero di visitatori, che attualmente è di 13mila all’anno, in particolare tra i viaggiatori attenti alla sostenibilità.
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